Bettini (PD): “Da tempo parole di un campo largo delle forze democratiche, ma serve nuova legge elettorale”

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Da tempo parlo di un campo largo delle forze democratiche in grado di reggersi su tre gambe.

Letta ha spiegato bene lo schema sul quale lavorare. La gamba socialista, popolare e cattolico-democratica già c’è. È il Pd, ora rafforzato e per ragioni oggettive motore centrale dell’alleanza. Il M5S sta vivendo una fase difficile, ma Conte rimane molto alto nel gradimento personale ed è sciocco sperare nel suo fallimento. Ciò che manca è il soggetto liberale di cui tutti parlano, che potenzialmente avrebbe molti leader di qualità, ma che non riesce a unirsi, a contare, a distaccarsi in alcune sue parti dalla deriva estremista della destra italiana. Anche su questo tifo affinché riesca lo sforzo in atto”.

Lo dice Goffredo Bettini, dirigente del Partito Democratico, oggi in un’intervista su La Repubblica.

Su Draghi, dice: “Nessuno deve strattonarlo. E sarà comunque sovrano il Parlamento. Bisogna seguire con attenzione gli sviluppi delle prossime settimane. Il governo è esposto a tante insidie. Il Pd lo sosterrà senza esitazioni fino al 2023. Ma nessuno può garantire sulla tenuta della Lega. Non vorrei che Draghi, la cui presenza è per tanti motivi indispensabile alla Repubblica, per uno sfortunato combinato disposto scomparisse dalla scena politica italiana. Sarebbe un disastro”. Infine, idee chiare anche sulla legge elettorale: “Io sono stato un fautore del maggioritario alla nascita del Pd, quando l’Italia sembrava andare verso il bipartitismo. Ora è diverso. C’è stata una frammentazione, è aumentato l’astensionismo, la rappresentanza è debole. Partiti autonomi, con profili ideali e programmi chiari, migliorerebbero il rapporto tra le istituzioni, troppo aeree e autoreferenziali, e il popolo, che si percepisce in buona parte abbandonato e senza voce. È il momento di ragionarne con serenità e senza preconcetti” conclude.