BOLLETTE, CODACONS: MISURE SU IVA E ONERI DEL TUTTO INSUFFICIENTI, PER IL 2022 PREVISTI ULTERIORI RINCARI

0
148

 PRONTI A ORGANIZZARE PROTESTE IN TUTTA ITALIA. IVA VA RIDOTTA PER TUTTO IL 2022, E SUBITO VIA CANONE RAI DA BOLLETTA E STOP ALL’ADDIO AL MERCATO TUTELATO 

PER CONSUMATORI STANGATA D’AUTUNNO DA 1.500 EURO A FAMIGLIA TRA TARIFFE E FIAMMATA PREZZI 

Del tutto insufficienti per il Codacons le misure varate dal Governo per evitare i maxi-rincari delle bollette, con la riduzione dell’Iva al 5% da ottobre a dicembre e meno di 2,5 miliardi per tagliare gli oneri di sistema. Lo afferma l’associazione dei consumatori, che contro l’aumento di luce e gas e la stangata da complessivi 1.500 euro che si abbatterà questo autunno sulle famiglie italiane a causa dei rincari in diversi settori, è pronta a organizzare proteste in tutta Italia.

“Si tratta di palliativi che avranno effetti solo nel breve periodo ma non risolvono il problema delle bollette né eviteranno i futuri rialzi delle tariffe – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per il 2022 le previsioni sono estremamente negative e si attendono nuovi rincari per luce e gas, che non possono essere fronteggiati operando solo sugli oneri di sistema e tagliando l’Iva per soli 3 mesi. A tale situazione si aggiunge la stangata d’autunno che sta per abbattersi sui consumatori italiani, tra forti aumenti dei prezzi al dettaglio, caro-scuola e record della benzina alla pompa, e che potrebbe costare 1.500 euro a famiglia”.

Per tale motivo il Codacons chiede al Governo un pacchetto di misure, che preveda l’abolizione del canone Rai dalla bolletta elettrica, la sterilizzazione dell’Iva su luce e gas per tutto il 2022, lo stop alla fine del mercato tutelato previsto per il 2023 e la ridefinizione dei criteri di calcolo delle tariffe energetiche introducendo meccanismi più equi e in grado di contrastare le speculazioni sui mercati all’ingrosso.

“In assenza di misure strutturali le bollette di luce e gas continueranno a salire nei prossimi mesi, con conseguenze negative non solo sulle famiglie ma anche su industria e imprese, con un incremento dei prezzi al dettaglio ed una riduzione dei consumi” – conclude Rienzi.