Bonus vacanze, Franceschini: le strutture non anticipano nulla

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Roma, – “Ho letto di difficolt sul ‘Bonus vacanze’, che le imprese dovrebbero anticipare o andare a recupero del credito di imposta l’anno successivo: non vero, pu essere utilizzato dal giorno dopo e pu essere utilizzato o portandolo in detrazione su tutti i pagamenti che le imprese fanno mensilmente, compresa l’Iva, pu essere ceduto a un fornitore, pu essere reso bancabile”. Lo ha detto il ministro dei beni e delle attivit culturali e del turismo Dario Franceschini, ascoltato dalla Commissione Attivit produttive della Camera in merito alle iniziative del Governo per sostenere il settore del turismo gravemente danneggiato dall’emergenza epidemiologica.

“Il titolare della struttura ricettiva non deve anticipare dei soldi e si tiene un credito: il giorno dopo, attraverso la bancabilit, la cessione del credito di imposta, o al limite portandolo in detrazione per l’anno successivo, recupera immediatamente la somma”.

“Il bonus – ha ricordato il ministro – arriver sull’applicazione ‘Io’ di PagoPa, alla quale per accedere devi avere la carta di identit elettronica o lo Spid, uno per famiglia, e la certificazione che dimostra che sei sotto i 40.000 euro di reddito Isee. Ti arriva una risposta con codice a barre che si presenta alla struttura ricettiva: l’80% si riconosce come sconto, il 20% resta un credito di imposta a carico del cittadino che lo porta all’anno precedente”.

“Rispetto al dibattito che era meglio dare aiuti diretti alle imprese, ci pare che questo meccanismo aiuta milioni di famiglie che non potevano permettersi vacanze o ne possono fare di pi lunghe e contemporaneamente immette nel sistema delle strutture ricettive e del turismo complessivamente pi di 2 miliardi di liquidit entro il 31 dicembre. Si pu utilizzare solo in strutture ricettive per renderlo pi veloce e perch l c’ un meccanismo di controllo che garantisce da possibili aggiramenti della norma. Se l’avessimo fatto in altre strutture che non hanno queste regole potevano esserci dei meccanismi di aggiramento della norma difficili da controllare e gestire”, ha concluso il ministro.