BOOM DI STURTUP: FATTI E NON PAROLE DEL GOVERNO CONTE

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Già più di 3 mila dall’inizio dell’anno, in soli otto mesi.

L’accelerazione delle start up prosegue anche nel 2021, anno che quasi certamente batterà il record precedente, realizzato nell’anno più duro per l’Italia dal dopoguerra. Così, con gli ultimi ingressi di inizio settembre, la platea delle start up inserite nel registro delle camere di commercio supera la soglia delle 14mila unità, con un passo di quasi 400 nuove ammissioni al mese: dall’inizio dell’anno, tenendo conto anche di sabati e domeniche, di fatto si tratta di più di 12 nuove start up al giorno. Dati che sorprendono, se non si conosce il lavoro svolto in passato: queste 3 mila nuove aziende sono il risultato della strada intrapresa con il governo Conte 2 che ha potenziato il campo d’azione di Cassa Depositi e Prestiti.

Con strumenti quali il Fondo Innovazione dal cui, a cascata, è nato a sua volta un fondo ad hoc dedicato alle start up che nella maggior parte dei casi vedono la partecipazione, e dunque il lavoro, di giovani. Crediamo che vada riconosciuta una volta per tutte la bontà delle tante buone scelte economiche fatte dal governo Conte. Il governo Draghi si sta muovendo in continuità con il governo Conte e questo dimostra la bontà delle scelte di politica industriale intraprese. Ora sarà necessario arrivare presto al prolungamento del Superbonus al 110%, anch’essa una misura epocale che ha creato un boom di lavori nel settore edilizio, e avviare la cedibilità dei crediti fiscali per la Transizione 4.0, in modo da dar vita a un “Superbonus Imprese” che sarebbe un’importante leva per lo sviluppo economico dell’intero Paese.

Mauro Coltorti