Braia: a rischio la campagna del pomodoro nell’Alto Bradano

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Per il consigliere regionale di Italia viva “è urgente risolvere il problema del transito dei migranti e programmare l’accoglienza della manodopera straniera”

“Alla denuncia dei sindacati (Cgil, Cisl e Uil) rispetto ad una inerzia e sottovalutazione della questione migranti e loro utilizzo nel comparto zootecnico e ortofrutticolo che abbiamo sollevato da tempo, doveroso da parte nostra aggiungere un’altra denuncia importante che riguarda la filiera di lavoro del pomodoro nell’Alto Bradano”.

Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia viva.

“A causa dalle restrizioni imposte dal Covid -19 – dice Braia – ad oggi non c’è manodopera per la fase del trapianto, situazione che mette a rischio la produzione di circa 2000 ettari di pomodoro, con conseguenze a cascata per i vivai e per le industrie di trasformazione.A breve non ci sarà più tempo per arginare danni economici ingenti se non si mettono in campo soluzioni e si affrontano con determinazione e realismo i processi, senza proposte fantasiose e intempestive come quella di utilizzare i forestali nei campi, già rappresentate da noi, dai sindacati e dalle associazioni fattoriali come irrealizzabili. E’ realmente urgente fare il punto sulla situazione migranti in questa fase di emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus e attivarsi di conseguenza da parte della Regione Basilicata”.

“I migranti che, in genere, garantivano la manodopera in questo periodo – prosegue Braia – non riescono ad attraversare i confini regionali tra Campania e Puglia, mettendo a rischio, a pochi giorni dall’inizio della fase del trapianto, la produzione per la indisponibilità della manodopera. Aggiungo quindi, a quella che i sindacati hanno inviato alla stampa, anche la grande preoccupazione, che avevamo già delineato qualche settimana fa e che è rimasta inascoltata, sulla mancanza di manodopera negli areali in cui abbiamo le maggiori produzioni lucane destinate anche all’agro-industria ed economicamente rilevanti per la nostra regione”.

“La programmazione dell’accoglienza – sottolinea Braia – per garantire le lavorazioni dei nostri prodotti agricoli affrontando le criticità di questo periodo di emergenza sanitaria, impone una accelerazione che, però, da parte dell’assessore Fanelli non si vede ancora. Il centro di Palazzo San Gervasio o altre soluzioni vanno riattivate in tempo di record, così come per l’area del Metapontino, anche individuando le strutture, ad esempio, tra alberghi disponibili. Urgente risolvere come far transitare i migranti per garantire le lavorazioni di trapianto su oltre 2000 ettari interessati dai campi di pomodoro e che riguardano centinaia di aziende lucane dell’Alto Bradano. I cicli agronomici e le attività in campagna – conclude Braia – non possono aspettare i tempi delle decisioni della politica regionale che, in questo ultimo periodo, invece di essere compatti e celeri, continuano ad apparire agli occhi dei cittadini e delle cittadine lucane, incredibilmente litigiosi e lunghi”.