Braia: Non si passi da emergenza covid a emergenza sanitaria

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Il capogruppo di Italia Viva: “Non possiamo lasciar morire la sanità materana e il Madonna delle Grazie in particolare che ha un potenziale attrattivo verso la vicina Puglia straordinario”

“È necessario avviare un confronto franco e chiaro sui modelli organizzativi che si vogliono privilegiare con l’annunciato piano sanitario regionale, salvaguardando sino alla sua attuazione, quello che ritengo essere imprescindibile come obiettivo, ovvero l’autonomia dell’Azienda Sanitaria Materana, il rafforzamento del Madonna delle Grazie per Matera come hub principale per l’intera provincia e il rafforzamento della medicina territoriale. Nel mentre, è fondamentale evitare che l’ospedale di Matera, con una fine strategia che pare essere suicida, muoia soffocata lentamente per mancanza di medici e personale sanitario, con la conseguente perdita di qualità e quantità delle prestazioni, nonostante gli sforzi di un management operativo ma incompleto da fine anno. Ad oggi , non risulta ancora partita la fase post-emergenza Covid-19, nemmeno le attività ambulatoriali e ordinarie che sono bloccate e il Cup (Centro Unico di Prenotazione) non sa quali e quando prenotare le prestazioni.

E’ questo il grido d’allarme in atto per la sanità materana che – sottolinea il capogruppo di Italia Viva, Luca Braia – raccogliamo insieme al consigliere Polese come gruppo Italia Viva e di cui ci facciamo portavoce, reso evidente anche da quello che leggiamo dalla stampa rispetto a un incomprensibile blocco che il dipartimento Sanità avrebbe esercitato sui concorsi e sul piano assunzioni per l’Asm”.

“In qualità di capogruppo di Italia Viva – precisa Braia – ho chiesto all’assessore Rocco Leone e al Dirigente Generale Ernesto Esposito di convocare un incontro urgente alla presenza dei vertici dell’Azienda Sanitaria Materana, al fine di comprendere, nel merito, cosa sta succedendo e fare il punto sulla situazione organizzativa generale, con una attenzione particolare alla situazione dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera che da mesi sta vivendo un processo, che sembra irreversibile, di depauperamento del personale medico e sanitario. Ci preoccupa tantissimo la notizia che in poche settimane sono andati via due medici del pronto soccorso, due anestesisti ed è in procinto di lasciare anche un importante radiologo interventista, da tutti riconosciuto come eccellenza che ci invidiano a livello nazionale. Data la delicatezza del tema, prima di emettere giudizi e avventurarci in qualsiasi presa di posizione radicale, vorremmo assumere informazioni di dettaglio e poi avviare un confronto serio nella commissione competente con tutti gli interessati, dai sindacati, agli ordini professionali del comparto sino all’Anci e poi in Consiglio, che ricordo essere l’unico luogo deputato alle decisioni”.

“Nel mentre – prosegue Braia – la condizione occupazionale sempre più ai minimi termini in cui versa l’ospedale Madonna delle Grazie necessita di informazioni dettagliate da parte del Direttore Esposito, anche alla luce delle indiscrezioni legate allo stop delle assunzioni. In questo contesto fa specie, il rifiuto a gran voce dichiarato dal capogruppo della Lega Coviello di discutere del Mes in Consiglio regionale che potrebbe portare in Basilicata qualcosa come 37 Meuro da investire proprio nella realizzazione di quel piano di rafforzamento della sanita pubblica, di proseguire il percorso di specializzazione dei centri periferici e, soprattutto, della medicina territoriale preventiva che deve aiutare a ospedalizzare il meno possibile, oltre rendere possibile il sogno di aprire alcune branche della facoltà di Medicina da tutti annunciata ma che per essere credibile e realizzarsi ha necessità di un impegno decennale finanziario di circa 10 meuro annui”.

“Intanto che si avviano tutti questi ragionamenti, c’è una priorità da affrontare e risolvere – conclude il consigliere Braia – basta tergiversare: non possiamo lasciar morire la sanità materana e il Madonna delle Grazie in particolare, che ha un potenziale attrattivo verso la vicina Puglia straordinario. Non possiamo permetterci di passare dall’emergenza sanitaria nazionale dettata dal coronavirus a una emergenza sanitaria dell’ordinario. Non si può decidere senza confronto sul diritto alle cure e alla salute dei cittadini e delle cittadine di Matera città e del suo bacino territoriale, non c’è tempo da perdere, bisogna parallelamente operare per assumere e organizzare e, contemporaneamente, programmare e legiferare.”