Carceri, Moretti (Uspp): “Da Dl rilancio risorse insufficienti”

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Giuseppe Moretti, Presidente dell’Unione sindacati di polizia penitenziaria, all’indomani dell’approvazione definitiva del Dl Rilancio nel quale ‘poche sono le risorse per le carceri’, afferma: “Prendiamo atto che lo sforzo economico del Governo e del Parlamento si è tradotto in misure limitate e circoscritte per il sistema penitenziario, per il quale solo qualche giorno fa avevamo chiesto con una manifestazione in Piazza Montecitorio, la proclamazione dello Stato di Emergenza e che invece si conferma essere in stato di abbandono”.

Per Moretti, “l’annuncio di 650 assunzioni non ha alcuna incidenza positiva sulla carenza organica del personale che oggi, come anche finalmente ammesso dalla stessa amministrazione penitenziaria, si attesta ad oltre 17.000 mila unità (dovrebbero esserne in servizio 54.000 a fronte di una effettiva presenza di 37.000 agenti). Questo traguardo tanto decantato anche in comunicati ridondanti dei rappresentanti del Dicastero della Giustizia, è l’ennesimo flop di un Ministro che al dialogo ha sostituito silenzi assordanti”

Moretti prosegue dicendo che “anche ieri un’azione di forza di un gruppo di facinorosi nel carcere di Bolzano ha creato enormi difficoltà operative agli agenti con una rivolta che ha visto oltre trenta partecipanti di cui sei finiti in pronto soccorso: ogni giorno si registrano aggressioni violente ed eventi critici sempre più difficili da ricondurre alla normalità senza il rischio che gli agenti siano chiamati a rispondere davanti all’autorità giudiziaria di tortura”.

Pertanto Moretti sollecita “il Governo a prendere atto che provvedimenti tampone come quello della scarcerazione di molteplici detenuti per il presunto rischio contagio epidemiologico dovuto all’emergenza sanitaria, non sono serviti a ridurre il sovraffollamento se è vero come dichiarato anche da associazioni per i diritti dei detenuti che stanno risalendo le presenze. Insieme alle risorse per aumentare i posti detentivi, vanno garantiti livelli di sicurezza adeguati attraverso l’implementazione degli agenti e la dotazione di strumenti tecnologici adeguati a contrastare l’emergente illegalità nelle carceri (introduzione di oggetti e sostanze non consentite su tutti). n ragione dello stato di insalubrità della maggior parte dei posti di servizio (privi di adeguati sistemi di aereazione, di suppellettili e strumenti a norma e di decenti servizi igienici) è pronta a rivolgersi anche alla Corte Europea per i diritti umani del personale che rappresenta, se non si porranno con urgenza i rimedi necessari garantendo la sicurezza sul lavoro al personale di Polizia Penitenziaria, ma soprattutto garantendone la dignità per l’alto valore dei compiti istituzionali assolti”, conclude Moretti.