Carfagna: «Basta con le bandierine. Nessuno avrà il coraggio di far cadere il governo»

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Le riforme sono «indispensabili» e gli scontri nella maggioranza non metteranno a rischio la tenuta del governo, perché nessuno avrà «il coraggio» di far cadere Draghi

È certa Mara Carfagna, ministra per il Sud. Che difende a tutto campo l’azione dell’esecutivo, invitando alleati e no a non sventolare «bandierine», nemmeno su una legge comunque «necessaria» come il ddl Zan. Nella maggioranza è scontro sul tema delle riforme: la Lega le rimanderebbe al prossimo governo, il Pd le vuole ora.

Lei?
«Senza riforme il Recovery plan semplicemente non esisterebbe: l’Europa condiziona l’erogazione dei soldi al rispetto di un cronoprogramma rigoroso e alla realizzazione di riforme. Senza riforme non avremo né finanziamenti europei, né nuove infrastrutture, né ripresa, né posti di lavoro. Questo governo nasce per fare tutto questo».

Quali riforme sono imprescindibili per FI?
«Il fisco e la giustizia, in primis, insieme alla semplificazione di ogni processo pubblico, dalla più banale pratica, ai concorsi, ai grandi appalti. Ma nel Pnrr c’è anche una riforma sociale per cui mi sono spesa e ritengo irrinunciabile: l’individuazione dei Livelli essenziali di prestazione, i Lep, che cancellino finalmente il divario di cittadinanza tra Nord e Sud, tra metropoli e aree interne».

Divario di cittadinanza?
«Guardi, pochi giorni fa, ho avviato a soluzione un problema trentennale: la cancellazione dell’ultima grande baraccopoli italiana, a Messina. Ottomila persone senza acqua, fogne, strade. Abbiamo stanziato 100 milioni per la bonifica e per dare case decenti alle famiglie, e nominato commissario il prefetto. Situazioni così non possono più essere tollerate in un grande Paese come il nostro».