CARI POPULISTI E SOVRANISTI, BENVENUTI NELLA REALTÀ!

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IVANO TONOLI, SEGRETARIO POLITICO DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA E CANDIDATO PREMIER NEL 2023: ORAMAI NELLA CONSAPEVOLEZZA DI RAPPRESENTARE UNA MINORANZA DEL POPOLO ITALIANO, COSTORO SONO PRONTI A RINNEGARE ANCHE SE STESSI PER I PROSSIMI DUE ANNI

I LEADER DEI TRE MAGGIORI PARTITI PARLAMENTARI FINO ALL’ALTRO IERI PRESUNTI AVVERSARI MA ACCOMUNATI DALLA CIRCOSTANZA, OLTRE CHE DEL SÌ A DRAGHI, DELL’ASSENZA DI UN AUTENTICO CURRICULUM LAVORATIVO E SCOLASTICO

“Cari” populisti senza popolo e sovranisti senza sovranità, benvenuti nella realtà.

Benvenuti nella reale chiave di lettura del fenomeno immigratorio, che come noi abbiamo sempre evidenziato fin da principio, fin dal nostro primo libro programma redatto ed edito a inizio 2019, si risolve non con assurde, inumane e demagogiche prove muscolari nei porti, tanto plateali quanto inutili, ma al contrario esatto accrescendo la capacità di autorevolezza diplomatica dell’Italia in Europa e nel patto atlantico, nonché realizzando quel minimo di condizioni di legalità nazionale non raggiunte le quali è pressoché patetico che una classe politica incompetente attribuisca ogni colpa a tendenze epocali, quando è essa stessa la prima responsabile. Un ceto politico partitico responsabile, appunto, perché non in grado di garantire idonei livelli di sicurezza sociale effettiva e percepita – tramite una migliore organizzazione e dotazione delle valorose forze dell’ordine già in campo a difesa totale delle persone e delle imprese – e incapace di assicurare una vera applicabilità delle sanzioni penali che viene richiesta peraltro dalla magistratura in prima linea contro la criminalità comune e organizzata dovendo però utilizzare leggi spuntate approvate a fasi alterne da una destra di professione urlatrice e da una sinistra pauperista che prima dell’avvento del nuovo Premier Mario Draghi si alimentavano a vicenda aggravando le questioni e lasciandole irrisolte.

La soluzione è la stessa di ieri, di oggi e di domani: miglioramento della qualità legislativa penale e procedurale, nei confronti di TUTTI gli autori presunti o conclamati di reati; piena e integrale salvaguardia e valorizzazione economica e organizzativa dei nostri Corpi militari e di pubblica sicurezza; promozione di accordi bilaterali – da parte della Repubblica italiana e dell’Unione Europea – con i Paesi di provenienza e di transito dei migranti. Accordi che consentano di debellare il caporalato mafioso, vera causa del racket del traffico di esseri umani, e la piaga del commercio internazionale di vecchie e nuove droghe a opera delle organizzazioni malavitose non di rado dirette o partecipate dalla mala nostrana; accordi che permettano la conoscibilità e la responsabilizzazione del cittadino migrante nella comunità italiana dove egli viene chiamato a svolgere un’attività lavorativa o dispone di mezzi leciti per avviarla, concorrendo a quella straordinaria comunità diffusa di uomini e donne che hanno scelto il nostro Paese per costruirsi una professione e una famiglia contribuendo ogni anno a oltre 220 miliardi di reddito nazionale. Accordi, infine, che attuino sia il diritto a migrare nelle migliori condizioni umanitarie, di sicurezza e di legalità, sia in parallelo – come più volte dichiarato dal nostro amatissimo Papa Francesco – il diritto a non migrare per costruzione e a trovare nel proprio Paese di origine presupposti di sviluppo e crescita. Perché ciò avvenga, tuttavia, occorre lavorare tutti assieme affinché l’Italia, la comunità dell’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America, nel nome e nel segno di un rinnovato atlantismo fondato su diplomazia, forze militari di costruzione della pace e intelligence, si alleino riacquistare la leadership politica strategica nel Mediterraneo e per liberare l’Africa dalla morsa del neo colonialismo illiberale e antidemocratico cinese e russo, interessato ad alimentare quei reciproci conflitti tribali per poter dominare incontrastato e per alimentare suicide tendenze populiste e sovraniste nel vecchio continente.

Ci auguriamo che da adesso in poi il baricentro dell’attenzione si sposti per esempio verso i 300.000 cittadini di nazionalità cinese residenti nel nostro Paese e di cui nessun partito – neanche il più ultra nazionalista – stranamente parla, sebbene siano proprio loro la quinta colonna del comunismo di Pechino in Italia, gli artefici della concorrenza sleale contro le attività commerciali e il lavoro industriale delle nostre famiglie già messe in ginocchio dal virus peraltro di Wuhan, gli autori del delitto perfetto consumato ai danni dell’agricoltura nostrana invasa da virus, cimici e batteri di ogni tipo provenienti da estremo Oriente.

Diamo il benvenuto ai populisti e sovranisti pure in Europa, dove hanno votato a favore del regolamento sulle condizionalità, a carico dell’Italia, per l’utilizzo del recovery fund il quale, in cambio di un misero ulteriore anno di sospensione dell’austero patto di stabilità e del lacrimante fiscal compact, che al più tardi rientreranno in vigore dal 2023, andrà ad accrescere ancora di più il fardello e lo stock del nostro debito pubblico nel medio periodo, cosicché quest’ultimo continuerà per intero a vincolare e vanificare ogni possibile iniziativa espansiva e di ripresa a partire da chiunque vincerà le prossime elezioni politiche alla naturale e non anticipata fine del Parlamento in carica.

Altro che capolavoro diplomatico, questo è il capolavoro del cinismo, attuato senza popolo e senza sovranità, ma con molto desiderio di potere. La conferma di come sia più che mai urgente un Governo maggioritario cattolico popolare in grado, in un nuovo 1948 degasperiano, di mandare all’opposizione sia la prima che la seconda maggioranza del governo Conte e di rendere democraticamente irrilevanti tutte le facce che formano la stessa mutevole medaglia populista, che quando luccica agli occhi della gente lo fa non perché davvero preziosa ma per lo stesso effetto di una latta vecchia e appiattita su cui si riflette il sole.

In quanto portiamo nei nostri cuori l’Italia, auguriamo al Premier Draghi il miglior lavoro possibile per restituire a ogni cittadino fiducia e capacità economica presente e futura; e ai partiti che si sono rincorsi nella gara a sostenerlo, nella speranza opportunistica di recuperare così la legittimazione ormai perduta, vada invece il nostro più vivo e accorato augurio a che concedano a tutti noi una tregua di almeno 24 mesi: non commettendo più danni di quelli già causati tra il 2012 e oggi, e rendendo alla Politica, con le maiuscole, il compito che le spetta di tornare tra le Persone e di riprendersi il ruolo di rappresentanza sottrattole a forza di larghe intese, piattaforme Rousseau, piazze virtuali urlate e liste elettorali bloccate.