Caro Toscani, se crolla un ponte a noi interessa

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Ma a chi interessa che crolli un ponte?!” Una frase shock pronunciata sul crollo del ponte Morandi che ha causato 43 morti. Queste parole sconcertanti sono state pronunciate in diretta radio da Oliviero Toscani, il fotografo dei Benetton. Subito il conduttore della trasmissione gli fa presente che sono morte delle persone, ma il fotografo taglia corto.

Voi direte che una frase shock come questa, sconcertante e inaccettabile in un paese civile come l’Italia, sarà sulle prime pagine di tutti i giornali. Ho sfogliato i principali quotidiani, dalla prima all’ultima pagina, e non c’è traccia della frase shock di Oliviero Toscani.

Secondo voi, perché? Perché se sei fotografo dei Benetton, sei amico dei Benetton. Una delle famiglie più potenti che ci sono in Italia e che grazie allo sfruttamento delle autostrade italiane si è arricchiata a tal punto da poter finanziare tutti i partiti, tutti i giornali e i gruppi editoriali.

Se sei loro amico significa che puoi vivere sotto una cupola protettiva. Puoi permetterti di dire “Ma a chi interessa se crolla un ponte” e si porta con sé 43 morti. Creando un’incertezza totale in Italia sui livelli di sicurezza delle infrastrutture delle autostrade.

Nessuno, neanche le testate online lo riportano perché sei amico dei Benetton.

Il MoVimento 5 Stelle ha lottato sin da subito contro i “prenditori” di Stato e credetemi, ci siamo fatti tanti nemici. Ci hanno attaccato e denigrato a livello personale e hanno attaccato e denigrato tutti i buoni provvedimenti che abbiamo fatto in favore dei cittadini sin dal primo giorno al Governo.

Non molliamo e vi ripeto: continueremo a lottare contro i “prenditori” di Stato, che quando hanno avuto in mano un bene pubblico hanno pensato solo al profitto.

Come i Benetton con le autostrade, regalate loro con delle concessioni fatte da Berlusconi, da Prodi, da Bossi e che gli hanno permesso di guadagnare miliardi.

Noi lotteremo contro di loro perché questi soggetti, pensando a propri affari, hanno messo in secondo piano la sicurezza che invece era la prima cosa a cui pensare.