Cartabia: “Urgenti riforme per ridare credibilità alle toghe”

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Marta Cartabia, ministro della Giustizia, alla riunione con i capigruppo in Commissione Giustizia alla Camera, sottolinea come la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario siano gli interventi “più urgenti” e “improcrastinabili”

Perché qualcosa si è “guastato nel rapporto tra magistratura e popolo, nel cui nome la magistratura esercita. Occorre urgentemente ricostruirlo”. I recenti fatti di cronaca che hanno riguardato la magistratura, ma anche gli “insostenibili tempi lunghi” della giustizia, hanno fatto venir meno la fiducia dei cittadini. Quel rapporto va ricucito e occorre intervenire per restituire “credibilità” alle toghe, che non solo devono essere indipendenti e imparziali, ma anche “efficienti”. “Anche per un doveroso riconoscimento al lavoro della stragrande maggioranza dei magistrati che si adopera, con professionalità e riserbo, per svolgere una delle funzioni tra le più delicate e complesse e importanti”, osserva il ministro. Alla riunione Cartabia fa un passo avanti verso la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario. Ieri scadeva il termine per gli emendamenti dei gruppi parlamentari.

Ne sono arrivati quasi 400 a testimonianza delle frizioni esistenti in una maggioranza che sulla giustizia rimane divisa tra chi non accetta l’impostazione della Commissione ministeriale sulla riforma presieduta dal costituzionalista Massimo Luciani e chi, invece, come la Lega, decide di promuovere con i radicali i referendum. Prima dell’incontro in Commissione Giustizia della Camera, c’è un botta e risposta tra i leader del Pd e della Lega.

Il referendum è uno “strumento sbagliato”, serve a “fare lotta politica” insiste Enrico Letta, ricordando che in 25 anni uno solo ha raggiunto il quorum. “Non mi stupisce che Letta non sia d’accordo. Forse non ha letto i testi dei referendum che non c’entrano nulla con le riforme della Giustizia in Parlamento”, replica Salvini, soddisfatto per le adesioni arrivate anche dal Pd dopo le aperture di Goffredo Bettini. Per la Guardasigilli la riforma si deve basare sui capisaldi della Costituzione coniugando “autonomia, indipendenza, esercizio imparziale ed efficienza”. ” Il magistrato deve essere autonomo, indipendente ed efficiente. Il giudice è chiamato a rendere servizio, a rispondere a problemi sempre brucianti per i cittadini e questo non si può perdere di vista, nel tentativo di migliorare il rapporto di fiducia con i cittadini.

E in questo siamo impegnati” ha spiegato Cartabia. Alla riunione tra Il ministro e la Commissione il clima è costruttivo. Si tratta comunque di un incontro interlocutorio, come sottolineano tutti i partecipanti. Si stabilisce subito un nuovo confronto appena saranno pubblicati i testi della relazione della Commissione.