Castaldo (M5s) a Salvini: “Per noi no a nucleare è scelta lungimirante”

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Nella richiesta di Matteo Salvini di inserire nel nuovo piano nazionale energetico il nucleare c’è la sua incapacità, o piuttosto totale mancanza di volontà di guardare al futuro del nostro Paese e del pianeta.

Preferisce evocare lo spettro del blackout energetico e del caro bollette per sostenere il ritorno a forme di produzione dell’energia già ampiamente bocciate, e con ottime ragioni, dagli italiani. Come ci ricorda un luminare come il Prof. Tartaglia in un recente articolo apparso sul Fatto, quando si parla dei supposti benefici delle centrali di quarta generazione e si lascia la porta aperta al nucleare, come purtroppo ripetutamente e paradossalmente accaduto anche con le improvvide uscite di Cingolani, si parla di prospettive tecnologiche ancora del tutto teoriche e quindi non disponibili, si dimentica che le centrali attualmente in costruzione, ad esempio in Francia e Finlandia, hanno visto i costi lievitare esponenzialmente e immensi ritardi.

Che i futuri prezzi e pericoli ambientali legati allo smantellamento di fine vita, e peggio ancora alla gestione delle tonnellate di scorie radioattive prodotte, saranno ingenti, gravissimi e tutti a carico delle future generazioni: altro che energia pulita!

Il saccente Salvini prima di sparare le sue “soluzioni” avrà la sincerità di dire a milioni di italiani che rischierebbero con esse di vedere numerosi depositi di scorie sparsi per il nostro meraviglioso Paese, che peraltro è quasi tutto a rischio sismico e con una importantissima biodiversità? Magari anche l’onestà intellettuale di dire dove li vorrebbe costruire, insieme alle centrali e agli impianti di arricchimento necessari? Avrà il coraggio di andare anche lì con qualche bella felpa celebrativa? Non so perché ma non credo proprio.