CELOTTI(PD): LA REGIONE SI ARRICCHISCE MA LA POVERTÀ CRESCE

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Trieste – “Tra la situazione economica di diverse famiglie del Friuli Venezia Giulia e quella della Regione Fvg, ci sono distanze siderali che la Giunta Fedriga non accenna a voler colmare: mentre la Regione continua ad arricchirsi, crescono le situazioni di povertà”

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) commentando il report dell’Istituto di ricerche economiche e sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires Fvg) sull’elaborazione dei dati Inps sulle dichiarazioni Isee delle famiglie del nostro territorio.

“A fronte delle enormi risorse di cui dispone l’amministrazione regionale – commenta la Celotti -, abbiamo in più occasioni evidenziato come fosse doveroso dare un sostegno, una forma di ‘restituzione’ ai contribuenti che fanno parte delle fasce deboli.

A queste persone e a queste famiglie, la nostra Regione avrebbe il dovere di pensare sia attraverso un potenziamento delle misure sociali esistenti e trasversalmente fruite, sia attraverso misure ad hoc. In occasione delle leggi di assestamento e di stabilità di bilancio, il Pd aveva depositato diversi emendamenti che avevano l’obiettivo di sostenere quanti in questa regione fanno più difficoltà, tutti bocciati dal Centrodestra”.

Secondo la dem “è necessario potenziare misure come dote scuola e dote famiglia, ma anche servizi di welfare universalistici e gratuiti, a partire dalla garanzia di accesso al Sistema sanitario regionale (circa l’8,9% di cittadini e cittadine rinuncia a curarsi per l’impossibilità di pagare le prestazioni) e dai servizi per l’infanzia, indispensabili per mettere entrambi i genitori nella condizione di poter lavorare e quindi di aumentare il reddito del nucleo.

Hanno bisogno di esenzioni e riduzioni sulle spese a gestione pubblica, piuttosto che di contributi, che quasi sempre coprono solo una parte delle spese e che vengono erogati a consuntivo”.

“Infine – conclude la consigliera di Centrosinistra – sarebbe importante garantire anche a questi nuclei di poter partecipare alla cosiddetta transizione energetica, perché in questo momento troppe famiglie non hanno le risorse per installare i sistemi che possono consentire un risparmio sulle spese energetiche. Proposte fatte dal Partito democratico in termini collaborativi e nel tentativo di rappresentare istanze e bisogni sociali che la Destra pare nemmeno vedere, ma che, almeno per ora, sono cadute nel vuoto. Evidentemente l’equità sociale non è un tema in agenda”.