CHI FINANZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE DI CARLO CALENDA?

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L’ex ministro Carlo Calenda è in campagna elettorale per la corsa a sindaco di Roma già da diversi mesi

A ottobre, quando si voterà per le amministrative, il leader di Azione avrà alle spalle quasi un anno di percorso propagandistico speso per aggiudicarsi l’elezione a primo cittadino della Capitale. Ma chi finanzia Calenda? Chi c’è alle spalle di Carlo dai Parioli? A scorrere la lista dei sostenitori di Azione si resta un po’ perplessi, non solo per la quantità e la “qualità” dei finanziatori, ma anche perché il partito dell’ex ministro dello Sviluppo economico non ha ancora, di fatto, partecipato ad alcuna competizione elettorale.

Una vera e propria scommessa, insomma. Sulla quale hanno puntato molti grandi industriali che di romano hanno ben poco. Iniziamo da Pier Luigi Loro Piana, miliardario re del cashmere, e dall’ad di Prada Patrizio Bertelli, che hanno staccato un assegno da 50.000 euro a testa. Anche il famoso finanziere Davide Serra ha deciso di investire su Calenda, donando circa 19 mila euro in un anno.

Altro nome di spicco a sostenere con 10 mila euro l’ex manager di Confindustria nella competizione elettorale, è Maurizio Tamagnini, ex numero uno di Merrill Lynch Italia, attualmente presidente del consiglio di Sorveglianza di STMicroelectronics e amministratore delegato di Fsi, il Fondo strategico italiano partecipato da Cassa depositi e prestiti. A completare il parterre, oltre al numero uno di Unindustria Reggio Emilia, Fabio Storchi, e Gianfelice Rocca, patron della multinazionale Tecnit, ci sono anche Alessandro Riello, presidente di Aermec, e Carlo e Aldo Bonomi, proprietari delle Rubinetterie Bresciane Spa.

Insomma una bella squadra di super ricchi – nessuno e dico nessuno, badate, è nato a Roma – che chissà quale tornaconto avranno da Calenda una volta eletto sindaco. Ma come si fa a professarsi sindaco di tutti quando sei evidentemente esponente di un élite ristretta?

Mauro Coltorti