CHIRURGIA IN DIRETTA, PARTE LA ‘STAFFETTA’ AL 14ESIMO CONGRESSO NAZIONALE AIMO

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CON 4 INTERVENTI DI LIVE SURGERY ESEGUITI DA ESPERTI OCULISTI COLLEGATI DA SALE OPERATORIE

“FORMULA UTILE PER GIOVANI PROFESSIONISTI E NON SOLO, IN ITALIA IN PASSATO TROPPO TRASCURATA”

OCULISTI: “IMPORTANTE FAR VEDERE PIÙ CHIRURGIA OFTALMOPLASTICA”

COINVOLTO OSPEDALE SAN GIOVANNI ADDOLORATA DI ROMA

Roma – Torna anche quest’anno, al 14esimo Congresso Nazionale degli oculisti AIMO, la ‘staffetta’ della chirurgia in diretta, con quattro interventi di live surgery eseguiti da esperti chirurghi oculisti collegati dalle sale operatorie dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma per dare spazio e visibilità in tempo reale ad alcuni casi di chirurgia oftalmoplastica e delle vie lacrimali operati in anestesia locale. A moderare, in sede congressuale (presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur), il professor Gustavo Savino e il dottor Nicola Santoro. Ad organizzare la sessione della chirurgia dal vivo il dottor Nazareno Marabottini in collaborazione con il dottor Francesco Quaranta Leoni e i colleghi Antonio Giordano Resti, Diego Strianese, Adriana Iuliano, Renata Migliardi e Vittoria Lanni.

“Nella giornata di oggi abbiamo eseguito quattro interventi chirurgici in sequenza su pazienti dai 35 agli 80 anni- ha spiegato il dottor Quaranta Leoni- nello specifico abbiamo trattato due casi di ptosi palpebrali, operate con approccio diverso, un intervento alle vie lacrimali (DCR), un entropion e un ectropion. La chirurgia in diretta è utile per mettere l’uditorio a diretto contatto con il chirurgo durante le fasi salienti dell’intervento, anche in presenza di piccoli imprevisti perché in questo modo si vede la realtà di ciò che il chirurgo deve affrontare. Una formula utile, quella della live surgery, soprattutto per i giovani professionisti e per la didattica”.

A fargli da eco il dottor Marabottini, che ha così commentato: “La chirurgia in diretta è molto efficace ma anche piuttosto impegnativa, perché va un po’ più pensata, misurata e ragionata. Mentre si opera va spiegato a chi ti ascolta ciò che si sta facendo.

Questo naturalmente è l’obiettivo, rivolgersi soprattutto ai colleghi che non fanno questo tipo di chirurgia oppure ne fanno poca.

Oggi due colleghi esperti hanno coordinato le domande dalla sala congressuale e hanno fatto loro stessi domande per mantenere viva la conversazione. Quindi non si è solo visto l’atto chirurgico, ma sopratutto lo si è spiegato”.

La chirurgia in diretta, intanto, negli anni passati è stata un po’ trascurata “ma ora per fortuna sempre più oculisti se ne stanno occupando e questo è un bene. Bisogna fare in modo che i giovani possano ‘vedere’ di più l’otfalmoplastica, perché chi si avvicina a questa disciplina si appassiona e soprattutto impara a risolvere molti problemi”, ha concluso Marabottini.