Ci mancava pure Matteo Salvini

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L’altra sera a Quarta Repubblica da Nicola Porro si parlava di odio, dopo l’allarme lanciato dalla min. Lamorgese.
La mia posizione era semplice: giusto tenere la guardia alta e gli occhi ben aperti, visto che gli episodi di discriminazione, razzismo, antisemitismo sono aumentati negli ultimi tempi, ma non perdiamo il senso della realtà. Il nostro paese ha attraversato fasi storiche terribili – dal fascismo agli anni ’70/’80 – e fortunatamente quei tempi di odio – vero – non sono tornati per le scritte o i tweet di qualche imbecille.
Alla Meloni, che nega l’emergenza e ha detto di non aver mai pronunciato frasi d’odio, ho solo ricordato (tra l’altro in un momento di faccia a faccia tra lei e Porro, nel quale non ero “autorizzata” a intervenire, per cui poi mi sono zittita…) di quando propose di “affondare la Seawatch”, certo non un linguaggio di grande tolleranza… A maggior ragione visto che poi l’arresto di Carola Rackete è stato giudicato illegittimo e la nave dissequestrata, per volere della magistratura, quei deliri di affondamento della nave, infondati, erano – come sempre quando s’invoca giustizia sommaria – discorsi d’odio.
Non l’avessi mai fatto: lei ha esordito dicendo che dicevo “cretinate” (un po’ di rispetto, su) e i suoi fan mi hanno coperta d’insulti sui social. Non è significativo che chi nega l’emergenza odio sia capace di tanto odio?
Ciliegina sulla torta, nella polemica si inserisce pure il “Capitano” (mica sarà geloso della Meloni, no?), dandomi dell’ “arrogante radical chic” per il dialogo con Daniele Capezzone, lui sì ex radical(e) sia pure poco chic…
Cari amici, non saranno tempi di odio con la ferocia reale del passato (e guai a evocarli, secondo me, la storia va maneggiata con estrema cura), ma certo sono piuttosto bui…
Buona giornata a voi!