Ci vuole una strategia!

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Non sono appassionato di calcio, ma ho voluto guardare se c’è qualcosa di matematico da dire sulle classifiche

Ho scoperto che i primi dati riguardano il campionato italiano del 1898, che si è svolto in una sola giornata. Successivamente, nel 1899 il Genoa, che risulterà campione, ha giocato una sola partita, vincendola, contro l’Internazionale Torino. Anche nel 1900 il Genoa risulta campione, vincendo nuovamente solo un incontro, questa volta contro la Torinese. Scorrendo i dati disponibili su Wikipedia, si scopre che nel 1906 è risultato campione il Milan, tra l’altro, vincendo la finalissima a tavolino contro la Juventus.

Per ogni anno, ci sono pochi dati e quindi poche considerazioni da fare.
Ho scorso in velocità altre classifiche, fino a che sono arrivato al 1935-1936, che mi è sembrato interessante. Il campionato è stato vinto dal Bologna (40 punti), seguito da Roma (39), Torino (38), Ambrosiana-Inter (36). Al centro ci sono quattro squadre con lo stesso punteggio, cioè 28 punti: Milan, Napoli, Alessandria e Genova 1893. In fondo Palermo e Brescia, retrocesse.

In quel periodo venivano assegnati due punti per la vittoria e uno per il pareggio. Ora invece tre punti per la vittoria e uno per il pareggio. Proviamo allora a vedere cosa sarebbe successo se allora si fossero dati i punteggi in vigore adesso.

È stato un lavoraccio, ma ecco il risultato della mia analisi: al primo posto non ci sarebbe stato il Bologna da solo, ma anche la Roma, a 55 punti, più sotto il Torino a quota 54; le quattro squadre che erano allo stesso punteggio sarebbero state tutte in posizioni diverse: il Napoli a 39, il Milan a 38, l’Alessandria a 37 e il Genova 1893 a 35 punti. Ultima sorpresa: con questa nuova classifica le retrocesse non sarebbero state Palermo e Brescia, ma Bari (32 punti) e Brescia (21), superate dal Palermo a quota 33 punti.

Cosa possiamo dedurre da queste mie considerazioni? Che oltre all’aspetto agonistico, in un torneo occorre avere ben chiaro il regolamento per poter vincere, perché se la normativa cambia nei vari campionati, si può cambiare anche la tattica, e se avessimo potuto vincere con certi regole, non è detto che lo facciamo anche con altre.

Giorgio Dendi