Cina, carcere per chi diffonde “voci” infondate sull’epidemia coronavirus

0
51

I tribunali cinesi scendono in campo per “arginare” l’emergenza coronavirus. In particolare, linea dura dell’Alta Corte di Heilongjiang che ha previsto fino a 15 anni di carcere per chi diffonde “voci” sull’epidemia allo scopo di sovvertire l’ordine costituito. Pena di morte invece per chi è scoperto a diffondere intenzionalmente il coronavirus. Previsti infine fino a 7 anni di carcere per chi rifiuta la quarantena.

L’Alta Corte contro i farmaci contraffatti – Secondo quanto scrive il South China Morning Post, non è comunque chiaro cosa si intenda per “diffondere intenzionalmente il virus”. L’Alta Corte di Pechino, comunque, ha garantito che combatterà il traffico di farmaci contraffatti.

Chiesto alle linee aeree di non sospendere i voli – Pechino ha poi ordinato alle compagnie aeree di non sospendere i voli da e per i Paesi stranieri che non abbiano espressamente imposto un divieto ai viaggiatori cinesi. “Allo scopo di rispondere alle necessità dei passeggeri dentro e fuori il Paese, e per garantire gli approvvigionamenti in questo particolare periodo, l’amministrazione chiede alle linee aere di garantire la continuità dei trasporti verso nazioni che non hanno imposto restrizioni di viaggio”, hanno fatto sapere le autorità.

“Aiuti Usa? Speriamo arrivino presto” – La Cina ha inoltre fatto sapere che gli Stati Uniti “hanno ripetutamente espresso disponibilità a offrire assistenza””. E di conseguenza “ci auguriamo che tale assistenza si possa concretizzare presto”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, nel corso di un briefing online con i media.

“Italia? Faccia valutazioni ragionevoli” – La stessa portavoce ha parlato poi anche del ruolo dell’Italia e di come ha reagito di fronte all’emergenza. “Abbiamo notato la risposta dell’Italia a questo focolaio. Speriamo che la parte italiana faccia una valutazione obiettiva, giusta, calma e razionale dell’epidemia, e comprenda e sostenga gli sforzi del governo cinese per contenerla e controllarla. Le misure pertinenti da adottare dovrebbero essere in linea con le raccomandazioni dell’Oms, non superare livelli ragionevoli, evitando di incidere sui normali scambi di personale”. “.