Cirio: “Ok green pass rafforzato, ma non per i vaccinati”

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Nella Conferenza Stato-Regioni” di ieri “ci siamo detti ciò che ci diciamo ormai da quasi due anni, nel senso che i governatori sono in trincea, sono in prima linea

Sono quelli che sentono direttamente, sulla pressione del sistema ospedaliero delle varie Regioni, quelli che sono i mutamenti del virus. Ormai non è tanto il numero di positivi quello che deve interessare, ma il numero di positivi legato all’aspetto dell’occupazione dei posti letto” negli ospedali, “perché la vera capacità è quella di rispondere con il sistema sanitario. Evidentemente i segnali preoccupano, perché c’è un incremento dei positivi che diventano posti letto occupati, e pertanto vi è la necessità di vedere con il Governo come ragionare su eventuali restrizioni.

Poi ci sono Regioni che hanno situazioni maggiormente delicate, e altre, come in questo caso la mia, che hanno numeri ancora sotto ampio controllo, ma tutti insieme abbiamo capito che il virus non si ferma davanti al confine amministrativo di una Provincia o di una Regione, e quindi magari prevenire determinate decisioni può essere importante: tutto questo però va fatto insieme, Regioni e Governo italiano”

Lo ha detto a Sky TG24 Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ospite di ‘Buongiorno’. “Al momento – ha spiegato Cirio – abbiamo notizie dai singoli ministri, nel senso che abbiamo raccolto diverse sensibilità che vanno in questa direzione. Da quella del ministro Speranza, a quella anche del ministro Brunetta, che ha molta competenza su tanti temi legati al Green pass nella Pubblica Amministrazione del nostro Paese.

Abbiamo chiesto però un incontro con il presidente Draghi, proprio perché crediamo che questa scelta debba essere fatta insieme e con grande equilibrio: porre delle restrizioni non fa piacere, a chi le subisce ma anche a chi deve decidere, ma se queste devono essere poste per salvare la vita allora lo si faccia nel rispetto di chi, verso il Paese, ha dato un segnale di fiducia vaccinandosi. Questo lo dico da una Regione che oggi è, insieme al Molise, la prima Regione d’Italia per terze dosi già inoculate ai propri cittadini”. Lo ha detto a Sky TG24 Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ospite di ‘Buongiorno’.

Sulla revisione del Green pass, rafforzato piuttosto che a due velocità, “non c’è una ricetta specifica che le Regioni danno al Governo. La domanda che tutti i governatori, tranne un collega, fanno è: ‘abbiamo capito che, in tutto il mondo, quando il virus corre dobbiamo fermarlo, e per fare ciò bisogna, ahimè, fermare le persone.

E allora, chi si deve fermare?’ Le Regioni dicono, nella quasi totalità, che se qualcuno deve fermarsi non devono essere i vaccinati, perché altrimenti questo vorrebbe dire far venir meno la fiducia nella campagna vaccinale, e soprattutto non rispettare la scelta dell’85% delle persone italiane che hanno deciso di vaccinarsi perché credono nella scienza e nelle istituzioni di questo Paese”. Quindi la ricetta non è specifica, è il ragionamento che le Regioni fanno al Governo e che insieme a quest’ultimo vogliono tradurlo poi in una ricetta.

Ma che parte da questa considerazione di fondo: chi si è vaccinato, chi ha fatto la sua parte non potrà essere fermato da eventuali restrizioni”. Così a Sky TG24 Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ospite di ‘Buongiorno’, rispondendo alla domanda su che tipo di Green pass vorrebbero le Regioni, e rivolto a chi. “Quindi – ha sottolineato – la ricetta non è specifica. Il ragionamento che le Regioni fanno è questo e parte da questa considerazione di fondo: chi si è vaccinato, chi ha fatto la sua parte, non potrà essere fermato da eventuali restrizioni”.