Combattere il Covid-19 secondo Busitalia Sita Nord: basta il cartello “vietato fumare”

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Fin dall’inizio della pandemia, i lavoratori della società Busitalia Sita Nord della Regione Umbria hanno evidenziato la necessità di un reale impegno dell’azienda sulle misure di prevenzione-protezione “collettive-strutturali” per i conducenti di mezzi pubblici: dispositivi di protezione individuale (dpi); misure igienico-sanitarie nei locali aziendali; pulizia-igienizzazione-disinfezione adeguata e quotidiana dei veicoli; screening (test molecolari) settimanali per tutti i lavoratori.

Dopo un assordante silenzio, l’azienda ha finalmente partorito la soluzione a tutti i mali, il rimedio definitivo contro il virus Sars-CoV-2: un ordine di servizio con il divieto di fumo all’interno e in prossimità dei locali aziendali.

Il fumo passivo, secondo Busitalia Sita Nord, rappresenta infatti un veicolo di contagio. È la tesi di una recente ricerca anglo-australiana, non ancora sottoposta a peer review, in cui però ci si limita a sostenere che “presumibilmente” il fumo, danneggiando il sistema respiratorio, aumenta il rischio Covid-19.

In Umbria dunque, così come in Veneto e nelle altre aree servite da Busitalia, invece di investire veramente nella prevenzione e nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti, occupandosi di dpi, sanificazioni e distanziamento sui mezzi, si è deciso che è molto meglio (e più economico) un bel cartello con la scritta “Vietato fumare”.

Nessuno si aspettava granché da una società che, azzerando ogni possibilità di confronto, è solita ignorare criticità e problematiche dei lavoratori, alle quali risponde con intimidazioni e provvedimenti disciplinari. Ma non ci aspettava nemmeno un provvedimento che somiglia al vuoto pneumatico.

Anche stavolta USB Lavoro Privato non rimarrà a guardare e, per quanto riguarda i contagi di lavoratori e utenti, avvierà le azioni legali necessarie contro le responsabilità del datore di lavoro per la mancata adozione di misure efficaci per la prevenzione del contagio da Sars-CoV-2.

USB Lavoro Privato Federazione Regione Umbria