Combattere il tabagismo, la più grande minaccia per le giovani generazioni

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Il consumo di prodotti del tabacco, con circa un miliardo di fumatori, è la più grande minaccia per la salute e il primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili a livello mondiale.

In Italia il tabagismo è la prima causa di morbosità e mortalità prevenibile e si stima che siano attribuibili al fumo oltre 93 mila morti l’anno. Secondo i dati ISTAT, riferiti al 2019, in Italia i fumatori tra la popolazione di 14 anni e più, sono poco meno di 10 milioni. La prevalenza è scesa per la prima volta sotto il 19% ed è pari al 18,4%. Il fumo è più diffuso nella fascia di età che va tra i 20 e i 44 anni. Tuttavia, i dati dello studio HBSC* sugli studenti italiani di 11, 13 e 15 anni mostrano nell’ultima rilevazione del 2018 che il numero di ragazzi che dichiarano di aver fumato sigarette almeno un giorno negli ultimi 30 giorni aumenta sensibilmente con il progredire dell’età, sia nei ragazzi che nelle ragazze, con una marcata differenza di genere a 15 anni (24,8% nei ragazzi, 31,9% nelle ragazze).

Proprio per focalizzare l’attenzione sui minori l’OMS ha scelto come tema per la Giornata mondiale senza tabacco 2020 del 31 maggio Tabacco e tattiche dell’industria per attirare le giovani generazioni, con l’obiettivo di fornire ai giovani strumenti per non essere attratti da prodotti gravemente nocivi per la salute. Scelte di vita salutari sono particolarmente importanti in questo periodo poiché primi studi internazionali mostrano un rischio di malattia Covid-19 più severa tra i fumatori, mentre in Italia l’ISS segnala un aumento dei consumi durante il lockdown.

Per contrastare il tabagismo occorre un’azione incisiva e coordinata del sistema sanitario, ma anche un maggiore impegno intersettoriale; il Ministero della salute è impegnato ad accrescere la consapevolezza che il contrasto al tabagismo debba rappresentare un obiettivo del Paese e non solo del sistema sanitario, sostenendo azioni intersettoriali e misure efficaci che seguano le indicazioni della Convenzione Quadro per il Controllo del Tabagismo dell’OMS e del Programma “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari”, la strategia nazionale per la prevenzione delle malattie croniche attraverso il contrasto ai principali fattori di rischio (tabagismo, abuso di alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica).

Inoltre i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) prevedono nell’area Prevenzione collettiva e sanità pubblica interventi per la prevenzione del tabagismo e la promozione della disassuefazione condivisi tra servizi sanitari, sociosanitari e istituzioni educative. Anche il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, di cui è stato avviato l’iter di adozione, sostiene un rinnovato impegno per la prevenzione delle malattie croniche, anche attraverso azioni di promozione della salute trasversali ai principali fattori di rischio, finalizzate tra l’altro al contrasto al consumo di prodotti del tabacco e con nicotina.

È quindi necessario non considerare il problema “fumo” risolto dal miglioramento della tutela dall’esposizione al fumo passivo e non abbassare la guardia, ricordando anche che la presenza sul mercato di nuovi prodotti (sigarette elettroniche e prodotti senza combustione) può risultare attrattiva per i giovani; tali prodotti possono erroneamente essere considerati a rischio ridotto, ma le attuali evidenze scientifiche non consentono di sostenere questa affermazione e di conoscere gli effetti a lungo termine del consumo di prodotti che possono creare dipendenza, se contengono nicotina, e causare danni per la salute.

*HBSC – Health behavior school-aged children: sorveglianza internazionale promossa dall’OMS cui l’Italia partecipa dal 2002 e dal 2010 con un campione di studenti in tutte le regioni. E’ promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’ISS con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e delle regioni e il supporto scientifico delle Università di Torino, Padova e Siena