COMUNE DI PERUGIA: NO AI GIOCHI DI MAGGIORANZA SULLA PELLE DEGLI ULTIMI!

0
65

CGIL: NO AI GIOCHI DI MAGGIORANZA SULLA PELLE DEGLI ULTIMI!

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Perugia di lunedì 24 maggio, è stato posto in votazione l’ordine del giorno contenente disposizioni in tutela dei lavoratori digitali e in particolare dei ciclo-fattorini operanti a Perugia, già approvato in IV Commissione permanente nella seduta di martedì 18 maggio con astensione della maggioranza. Al centro della proposta l’idea di dare sicurezza, diritti e tutele a tutti i lavoratori che operano tramite piattaforma digitale, i quali senza mai interrompere la propria attività durante i momenti più duri del lockdown hanno lavorato e lavorano in condizioni proibitive, anche nelle strade della nostra città. La proposta comprendeva anche l’impegno del Comune a considerare  questi lavoratori come un’effettiva componente del mondo del lavoro sul territorio, così come è stato fatto o si sta facendo in altre città, ad esempio attraverso l’approvazione di Carte dei Diritti a livello comunale o tavoli di monitoraggio permanenti.
“Dopo un’iniziale manifestazione di interesse verso la proposta, – commenta Andrea Marconi di NidIL Cgil Perugia- che si è sostanziata anche in un confronto proficuo in sede di audizione, e dopo aver convenuto sulla necessità di istituire un tavolo tecnico di confronto con l’ispettorato del lavoro, la maggioranza ha bocciato in Consiglio Comunale l’ordine del giorno, formalizzando con questo voto la totale assenza di volontà nel combattere i fenomeni di caporalato e le gravi violazioni in termini di diritti e sicurezza che ogni giorno continuano ad avvenire nelle nostre strade.
Uno scaricabarile inaccettabile, che manifesta totale cecità verso un segmento del mondo del lavoro in continua espansione. Per di più nello stesso momento storico in cui, in molte altre città d’Italia, i Comuni stanno addirittura procedendo a creare dei marketplace online a livello locale, per scardinare il monopolio delle multinazionali del delivery dando vita allo stesso tempo a modelli virtuosi che valorizzino le attività commerciali locali e i diritti dei lavoratori”.