A distanza di dieci anni da quei tragici fatti, De Falco – parlando con l’Adnkronos – afferma che la possibilità di un incontro con Schettino, attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia, non desta in lui alcuna curiosità. “Incontrare Schettino in carcere? E perché dovrei? Non avrei niente da dirgli. Quello che dovevo dirgli, gliel’ho detto la sera del naufragio. E poi l’ho ripetuto in Tribunale”, spiega il parlamentare del Gruppo Misto, eletto nel 2018 con il Movimento 5 Stelle. “Recarmi a Rebibbia, per vedere Schettino, sarebbe una commistione tra le mie prerogative di parlamentare e altre questioni, che a quel punto diventerebbero personali. Invece questa è una vicenda che di personale non ha nulla”.
“Quella notte – prosegue De Falco – non si sono incontrate due persone. Ma il comandante della nave e colui che coordinava i soccorsi dalla Capitaneria di porto di Livorno. Le funzioni si sono incontrate, non le persone. Ovviamente non si è sviluppato un rapporto di tipo personale ma funzionale. In questo rapporto il comandante della nave è venuto meno ai doveri del suo ruolo”.