Conte e lo sputtanamento di Salvini

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Mentre Conte rassicurava ed informava gli italiani sui nuovi provvedimenti, Salvini sputtanava l’Italia su un giornale spagnolo dicendo che “il governo è incapace di gestire la crisi”. Nemmeno l’aggravarsi dell’epidemia riesce a placare un Salvini che appare giorno dopo giorno sempre più fuori controllo. Non riesce a contenersi nemmeno difronte ad un’epidemia che rischia di mettere gravemente in crisi l’intero sistema paese. Davvero un comportamento politico ma anche umano vergognoso ed irresponsabile che qualifica più di mille comizi chi sia davvero Matteo Salvini. E molti cittadini sembrano rendersene conto visto che la Lega viene confermata in forte calo nei sondaggi. Del resto i momenti di crisi servono anche a questo. A porsi nuove domande, a rivedere tutto sotto una nuova prospettiva cogliendo così meglio la verità che ci circonda. E la verità che sta emergendo è cristallina. Conte è stato infamato fin dal giorno del suo insediamento. Prima dai giornalai di sinistra, poi da quelli di destra. E questo perchè troppo alieno al vecchio regime partitocratico. Conte è un cittadino libero, un professionista prestato alla politica. Nemmeno lui avrebbe immaginato di diventare premier quando anni addietro avvicinò il Movimento 5 Stelle. Eppure eccoli lì, al suo secondo mandato. Eccolo lì senza padroni o ideologie da servire, ma con valori forti e volontà di mettersi al servizio della propria comunità nazionale. Un abisso rispetto a Salvini. Un abisso morale, culturale, di competenze ma anche politico nel senso più nobile del termine. Politica è servizio. Nient’altro che servizio disinteressato alla propria comunità. Non è fango propagandistico per colpire i nemici e prendersi il potere. Non è tifo, non è sterile chiacchiera, non è arrivismo e cinico egoismo. Conte ha invitato per l’ennesima volta le opposizioni all’unità mentre Salvini sputtanava l’Italia su un giornale spagnolo. Ha parlato agli italiani con la franchezza che lo contraddistingue ed ha rivendicato la linea della “trasparenza” adottata. Il governo non ha fatto giochi sporchi sull’epidemia, non ha minimizzato, non ha nascosto la verità sotto al tappeto ma si è messo ad inseguire il virus per contenerlo, si è messo al lavoro. Il coronavirus non ha colore politico – ha ribadito Conte – e va vinto con l’impegno di tutti. Con serietà, con responsabilità. Dai politici all’ultimo cittadino di provincia. Conte annuncia anche un Modello Genova per far fronte all’emergenza che sta diventando economica e quindi sociale. Una reazione veemente dello Stato e della politica ad una tragedia improvvisa, un simbolo di rinascita e cambiamento. Ma poi si sa come è andata a finire a Genova. L’allora nascituro governo gialloverde reagì alla grande e la giurò ai Benetton, poi strada facendo Salvini ha fatto saltare tutto dalla spiaggia per tentare il colpo di mano ed oggi difende le concessioni autostradali sputando sui suoi ex alleati. Sembrano passati secoli, ma il nuovo ponte genovese è lì, in piedi, come Conte. Un cittadino prestato alla “cosa pubblica” verso un vecchio politicante di “professione”. Un uomo e un governo serio che lavora per fronteggiare la crisi e un personaggio che sputtana il proprio paese in un momento di grave difficoltà. Un premier all’altezza e un personaggio a cui sarebbe pericolosissimo affidare le redini del nostro paese.                                                                                                                (Tommaso Merlo)