Conte è stato, come sempre, chiaro ed elegante

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Grillo vorrebbe una diarchia, non volendo perdere potere decisionale, ma non si può governare un partito politico da rifondare facendo il prestanome dell’elevato. E ha ragione

Come ha ragione nell”affermare che senza una larga maggioranza, non andrà a fare il capo politico. Come aveva detto in una intervista televisiva, da me riportato 2 gg fa. Ha anche detto che, se non dovesse fare il capo politico del M5S, deciderà cosa fare. Lasciando intendere che potrebbe anche fare un suo partito. E questa sarebbe la fine del M5S. Grillo? Se non ha capito fin’ora che sta rischiando grosso, vuol dire che il suo ego è particolarmente ipertrofico, come per tutta la gente di spettacolo.

Concludo con una riflessione: ma Di Maio? Un pezzo da 90 come lui, si limita a stare alla finestra per non compromettere il suo Ministero? Eppure, dovrebbe esser grato a tutto il movimento, a Conte e a Grillo che hannno deciso in favore del governo Draghi ANCHE per salvare il suo prestigioso Ministero.

Negarlo significherebbe solo negare l’evidenza dei fatti. Sembra un”espressione pesante, ma lasciatemelo dire: il prestigio di un Ministero così importante a livello internazionale, fa perdere di vista tante cose, anche i problemi del M5S che rischia di dissolversi senza Conte. Qualcuno pensava che era meglio il Conte 1: più sotto tono, più controllabile, più remissivo.

Poi venne il Conte 2, dopo l’agosto del 2020 e le mazzate a Salvini in Senato, quando si capì la statura di Conte, e venne la pandemia, e poi l’Europa che si lasciava dettare l’agenda da Conte, il Recovery, la sua grande popolarità… e tutti hanno avuto paura della sua ombra. TUTTI. Nemici e amici. Come adesso: la paura che un gigante possa oscurare tanti uomini che si credevano altissimi, ma non lo erano a sufficienza. E allora fa paura, non considerando che se va via lui dal M5S, non ci saranno giganti che faranno ombra, ma non ci sarà nemmeno un partito in grado di governare.

Qualche seggio, forse, per gridare al vento. È tempo di fare passi indietro o di lato. È tempo di umiltà: l’arroganza guasta ogni rapporto, come lo guasta il turpiloquio e la supponenza. Grillo ha fatto cose grandi in un momento in cui l”alternativa era la rivoluzione armata.

Ora sembra che l’Elevato abbia preso troppo sul serio la divinità che l’espressione gli consegna. Non dico che debba essere “coglione” come teme lui di sembrare, se resta solo garante senza “elevazione decisionale”, senza poter “nominare”, senza imporre la linea politica, ma solo discuterla… ma lucido , perché ne va della vita o della morte della sua creatura. Freni , finché è in tempo.

Angelo Rinascente Maragliano