CONTINUA LA CAMPAGNA DIFFAMATORIA ELETTORALE CONTRO VIRGINIA RAGGI

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Prima Sgarbi, ora Calenda. Gli sfidanti di Virginia Raggi non perdono occasione per attaccare l’avversario di cui hanno evidentemente molta paura

Carletto dai Parioli ha avuto da ridire sui risultati ottenuti per i primi finanziamenti a tre mesi dall’apertura dello sportello territoriale di Microcredito per Roma Capitale, una misura messa in campo dalla giunta Raggi per sostenere le famiglie in difficoltà con un strumento per avviare nuove attività imprenditoriali. A circa cento giorni dall’apertura del servizio sono già 45 le pratiche erogate e, a giugno continua arriveranno a un centinaio. Le richieste liquidate per le famiglie ammontano a oltre 180mila euro, mentre quelle per le imprese superano i 130mila.

Troppo poco per l’ex ministro allo sviluppo economico che ha criticato la sindaca per l’esultanza con cui ha presentato i dati che ha replicato a Calenda: “Dietro le prime 45 pratiche sul microcredito erogate ci sono famiglie, persone che avevano perso il lavoro a causa del Covid” e che rischiavano di finire in giri di usura o criminalità, aggiungo io. Ma sappiamo bene che a Calenda, che da ministro al Mise ha collezionato una serie infinita di fiaschi proprio sulle vertenze calde (Ilva, Mercatone Uno, Alitalia), delle persone che soffrono particolari situazioni di disagio sociale non interessa granché.

Invece di perdere tempo a cercare senza successo di gettare discredito su una donna seria, onesta e coraggiosa che ha ripulito Roma, in ogni senso, esponga chiaramente il suo programma elettorale, dica a chi si rivolge, da chi vuole i voti e che idea di città e azione amministrativa per la capitale ha e vuol portare avanti. Così si prendono i voti. Poi le persone giudicheranno sulla credibilità di Carlo Calenda e Virginia Raggi e compareranno l’attendibilità dell’uno e dell’altro. Purtroppo tutto il paese soffre di alcune malattie croniche: la prima è l’ipocrisia e, subito a ruota, la difficoltà di riconoscerla.

Mauro Coltorti