Coronavirus, Anzaldi: “Chi pensa alla salute degli inviati della stampa?”

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“In questi giorni diversi inviati delle tv e dei giornali sono stati nelle zone rosse del lodigiano e di Vo’ Euganeo per interviste e servizi. Chi si occupa della loro salute e di quella dei loro colleghi e conoscenti? Le redazioni, a partire da quelle del servizio pubblico, sono al sicuro? Sarà effettuata la quarantena a casa o in strutture dedicate? Chi controlla che non abbiano contatti nel loro rientro a Roma?””. Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

“Secondo le indicazioni operative – prosegue Anzaldi – disposte dalla Task Force istituita dalla Rai, al termine della missione, i dipendenti non possono accedere ai siti aziendali e sono invitati a restare a casa per un periodo di quattordici giorni dalla data del rientro. È necessario, però, che queste disposizioni siano pienamente garantite, anche in accordo con le autorità sanitarie, non solo per la tv pubblica ma per tutte le tv e testate giornalistiche. Chi se ne occupa? Ad esempio su La7 abbiamo visto l’episodio di un rischio contagio in diretta, segnalato dalla professoressa Gismondo del Sacco di Milano: quali contromisure ha preso l’editore?”.