Coronavirus, von der Leyen: “Europa uscirà più forte da questa crisi”

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Per l’Unione europea, con la pandemia di Covid-19, “il pericolo è grande” e “capisco bene il motivo” per cui Jacques Delors ha detto che l’Europa è in pericolo di morte, “ma un altro grande francese, Jean Monnet, ha detto che ‘l’Europa si forgia nelle crisi’. Amo molto questa frase e penso che sia vero: abbiamo attraversato insieme moltissime crisi”. Lo dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in un’intervista a Europe1, emittente radiofonica francese. Le crisi “non si assomigliano, ma – sottolinea von der Leyen – abbiamo predetto spesso la morte dell’Europa e siamo sempre qui. Siamo sempre riusciti a superarle: i nostri Paesi europei non possono vivere nell’autarchia, devono lavorare insieme”. “Se consideriamo questa crisi – continua von der Leyen – vediamo che nessuno è in grado di superarla da solo, ma siamo in grado di lottare insieme contro questo virus: non funziona sempre tutto alla perfezione, ma è molto meglio di come sarebbe se ognuno facesse da sé. Io sono convinta che l’Europa uscirà più forte da questa crisi”, conclude.

“”E’ essenziale superare questa divisione tra gli Stati membri” dell’Ue, tra Paesi del Nord e Paesi del Sud, ha detto ancora von der Leyen aggiungendo: “Con Sure abbiamo fatto un grande passo avanti per aiutare i cittadini. Abbiamo liberato liquidità allentato le regole per consentire ai Paesi di investire in modo massiccio per gli aiuti alla liquidità. Lo strumento di solidarietà principale è il bilancio Ue, deve essere il nostro piano Marshall”, conclude.

Nella stessa intervista la presidente della Commissione europea ha detto anche che per cercare di soddisfare la domanda “enorme” di mascherine protettive e di altri articoli necessari a combattere la pandemia di Covid-19, l’Ue sta aumentando la produzione interna, grazie alla riconversione produttiva di varie aziende, anche se è una “lotta continua”, dato che la velocità di propagazione del coronavirus Sars-Cov-2 aumenta, sia in Europa che nel mondo.

“Non bisogna sottovalutare – afferma von der Leyen – il fatto che tutto il mondo sta cercando questi materiali di protezione. In gennaio come Ue abbiamo mandato 55 tonnellate di materiale medico alla Cina. Tutto il mondo sta cercando mascherine oggi”. “Ma le cose – continua – stanno cambiando: ci sono fabbriche di moda che si sono riorganizzate per fabbricare mascherine, le aziende che già producevano questi materiali stanno aumentando la produzione, altre imprese aumentano la produzione di macchine per la respirazione artificiale, vediamo avanzamenti sul piano della logistica”. “Ma sicuramente – afferma von der Leyen – la domanda di mascherine e di materiale di protezione è gigantesca e noi siamo in concorrenza con altri Paesi del mondo, anche per i respiratori. E’ un problema cruciale, ma stiamo organizzando la risposta”.

“Quello che stiamo facendo in Europa è aumentare la produzione: conosco delle imprese in Bulgaria – continua l’ex ministra tedesca della Difesa – che producevano forniture per l’esercito tedesco. Hanno cambiato completamente la produzione e ora fabbricano dispositivi sanitari di protezione e non più materiali militari”. “Ci sono imprese di moda – prosegue – che hanno riorganizzato le loro linee di produzione per aiutare i cittadini europei. Procediamo con degli acquisti congiunti, che ci consentono” di essere più competitivi sul mercato mondiale “di quanto non sarebbero i singoli Stati da soli. Abbiamo già ottenuto un successo, con l’acquisto collettivo di dispositivi di protezione personale e di respiratori. Sono in piedi diversi cantieri. E’ una lotta continua. Le cose migliorano, ma la velocità di propagazione del virus è aumentata, non solo in Europa ma nel mondo intero”, conclude.