CORTE DEI CONTI: PNRR, SOLO MODESTI PROGRESSI NELLA SPESA

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L’allarme della magistratura contabile all’inaugurazione dell’anno giudiziario: erogati appena 28 miliardi, mentre più di 138 ne rimangono da spendere. Inoltre aumentano i casi accertati di irregolarità

A fronte di un Governo che in più occasioni ha cercato di depotenziarne il ruolo, la Corte dei conti si conferma un baluardo di legalità e di richiamo all’efficienza e all’efficacia delle politiche e delle azioni di spesa pubblica.

In particolare sul fronte caldo del PNRR, dove palazzo Chigi si appresta, oggi, a varare l’ennesimo decreto correttivo e integrativo su centralizzazione e rafforzamento dei controlli e dei poteri sostitutivi su omissioni, inadempienze, utilizzi indebiti o incoerenti con gli obiettivi programmati.

Pio Silvestri, Procuratore generale, innanzi al Capo dello Stato Sergio Mattarella e alle massime autorità politico istituzionali, ha messo in evidenza la plateale discrepanza fra le risorse fin qui in totale assegnate e rese disponibili da Bruxelles, e ammontanti a 142 miliardi, e quanto le varie articolazioni burocratiche dell’Italia sono state in grado di “mettere a terra” concretamente, ossia 28 miliardi.

Somme in alcuni casi caratterizzate da utilizzi indebiti, percezioni non dovute agli utilizzatori finali, disallineamento rispetto ai risultati attesi e – dulcis in fundo – tempistiche piuttosto farraginose.

Cosicché – è l’assunto finale della suprema magistratura e custode del buon andamento contabile – alle soglie del 2024 solo meno del 15 per cento del totale risulta effettivamente speso.

I casi di irregolarità, a oggi accertati in 1,8 milioni di euro, potrebbero alla fine rivelarsi di importo significativamente più alto.

La Corte dei conti ha inoltre acceso un faro sul reddito di cittadinanza, relativamente alla gestione del 2023 anno ultimo di vigenza di questa misura di assistenza economica che il Governo Meloni ha sostituito con il reddito di formazione e l’assegno di inclusione restringendone la platea beneficiaria: si sono evidenziate diverse situazioni di irregolarità e di falso nella presentazione della documentazione da parte dei richiedenti il sussidio, e in talune circostanze ha pesato la condotta infedele di funzionari pubblici e statali che hanno agevolato l’erogazione e la percezione non dovuta di un assegno concepito per contrastare la povertà patita da quanti non avevano accesso alle misure previgenti di lotta all’indigenza e alla disoccupazione involontaria di lunga durata.

Non meno significativi gli impatti connessi alle frodi derivanti dall’applicazione dei contributi erogati per l’efficientamento energetico delle abitazioni: aiuti che dipendono dal soggetto gestore GSE, e che comportano un rilevante onere finanziario controbilanciato tuttavia da bassi tassi di possibilità di recupero nei casi di appropriazione indebita da parte dei destinatari finali.

Conclusivamente è poi intervenuto il Presidente della Corte, Guido Carlino, che si è soffermato sul tema della responsabilità erariale e sulla inopportunità di una proroga ulteriore dello scudo varato da palazzo Chigi con l’obiettivo di fare venire meno quella che in gergo si definisce “la paura dell’amministratore di apporre la firma” e quindi di autorizzare la fase esecutiva di lavori e cantieri. Il vertice della magistratura contabile ritiene che fin da ora la definizione del fattore psicologico nella perimetrazione della norma fa sì che detto “scudo” – introdotto nel periodo pandemico e previsto in scadenza il prossimo 30 giugno – non necessiti di essere protratto a tutto dicembre, come vorrebbero alcune proposte di legge della maggioranza governativa che mirano a confermare l’esclusione delle condotte attive degli amministratori dal novero della colpa grave e a decretare la loro non perseguibilità ex post in caso di vaglio positivo del controllo preventivo di legittimità degli atti amministrativi di impegno finanziario.

L’auspicio della Corte è, in sostanza, che il Capo dello Stato ponga un argine ai tentativi del ceto politico di depotenziare i poteri di monitoraggio, vigilanza, ammonimento e intervento sanzionatorio e conservativo dei giudici contabili.

Dir politico Alessandro Zorgniotti