Cos’è la pericardite, l’infiammazione cardiaca che ha colpito il ministro della Difesa

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La pericardite è l’infiammazione del pericardio, la membrana che circonda e protegge il cuore, costituita da due membrane separate da un sottilissimo strato di liquido. In caso di pericardite le membrane si infiammano e può verificarsi un aumento di liquido, che in alcuni casi può comprimere il cuore.
I sintomi

Può manifestarsi con dolore al petto, febbre lieve, tosse e sensazione di stanchezza. La durata dei sintomi varia a seconda che la condizione sia acuta, sub-acuta, ricorrente o cronica.
Le cause

La pericardite è spesso provocata da infezioni virali, le stesse che causano le comuni infezioni delle prime vie respiratorie o le gastroenteriti; più raramente è causata da batteri, funghi o parassiti. Potrebbe anche avere un’origine non infettiva.

La pericardite può comparire anche dopo un infarto, una febbre reumatica o un trauma toracico, o in seguito a procedure invasive al cuore.
La diagnosi

La diagnosi si basa sull’analisi dei sintomi, elettrocardiogramma, ecocardiogramma e analisi del sangue. La precisione della diagnosi è il primo passo per una terapia efficace.
Il trattamento

Le forme virali possono essere trattate con i farmaci antinfiammatori; le forme specifiche causate da batteri, funghi o parassiti richiedono il trattamento della causa con farmaci mirati.

Quando la quantità di versamento è importante e comprime eccessivamente il cuore (tamponamento cardiaco), si deve ricorrere al drenaggio del liquido attraverso un catetere introdotto tra le membrane pericardiche. Nei casi più gravi, e rari, può rendersi necessaria la pericardiectomia, un intervento cardiochirurgico per la rimozione del pericardio.
Legame tra pericardite e i vaccini per il Covid-19

“Al momento non si hanno dati che indichino un aumento degli episodi di pericardite, così come di miocardite, nei pazienti vaccinati contro Covid-19”, sottolinea Francesco Saia, presidente della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise). “Studi di popolazione – precisa – indicano che ciò che aumenta il rischio di pericardite e di miocardite”, l’infiammazione del tessuto muscolare cardiaco che a volte si associa alla pericardite, “sono le infezioni virali”.

Compresa quella da Sars-CoV-2: “E’ Covid, non i vaccini anti-Covid, ad aumentare la possibilità di pericarditi. Pericarditi che peraltro – rimarca il presidente Gise – nella nostra attività quotidiana abbiamo visto da sempre, tutti gli anni, in giovani e meno giovani, in uomini e donne, associate a infezioni virali come l’influenza o altri tipi di infezione. Non sono frequenti, ma tutti gli anni ne abbiamo sempre viste. Senza osservare alcuna impennata di pericarditi dopo i vaccini Covid-19”.