Culture esoteriche e significati nascosti

0
973

I segreti della Reggia di Caserta
Di Alessandro Meluzzi e Tiziana Barrella

La residenza reale, un messaggio a cielo aperto
La Reggia di Caserta, monumento iniziato nel 1752 e terminato novantatré anni dopo, nel 1845, su commissione di Ferdinando di Borbone (1751–1825) e della sua sposa Maria Carolina D’Asburgo (1752-1814), regina di Napoli, fu richiesta all’architetto Luigi Vanvitelli (1700-1773), ma terminata dal figlio Carlo (1739-1821).
Il possente monumento, la più grande residenza reale del mondo, trasuda elementi esoterici in ogni suo angolo, interno o esterno. Già l’architettura è davvero singolare: giardini e spazi verde appositamente studiati perché il complesso possa risultare efficacemente evocativo, suggestive statue di fauni, centauri, divinità e personaggi della mitologia, particolari grotte e cunicoli, tempietti circolari che si ergono in mezzo alla fitta vegetazione, piramidi, obelischi e, all’interno, decorazioni simboliche che riconducono la mente a simboli archetipici. Tutto, insomma, sembra trascendere i meri canoni di una residenza reale, suggerendo l’idea di una rappresentazione altamente simbolica, capace di inerire a un tempio esteriore, che spinge a edificarne uno interiore.
La reggia di Caserta, una delle opere monumentali patrimonio dell’Unesco dal 1997, ricchezza preziosa ed impareggiabile, set di molti eventi cinematografici internazionali e che potremmo definire senza ombra di dubbio, come un vero e proprio “messaggio a cielo aperto”, ha lasciato ai posteri molto su cui parlare e riflettere.
E’ un vero e proprio invito per chi, osservando con occhio altro, ha il desiderio ardente di andare oltre le apparenze. Ciò che inizialmente si mostra infatti, va ben oltre la mera residenza di un sovrano, quella che può sembrare una disposizione casuale di una statua, quella che appare come una decorazione o come un dipinto parietale è poi divenuto un vero e proprio messaggio lasciato all’umanità; un messaggio comprensibile apparentemente da pochi, ma a ben vedere dedicato a tutti.
Il percorso in questo straordinario edificio reale porterà il lettore attraverso la scoperta dei misteri che si celano dietro di esso, cominciando il viaggio partendo proprio dall’ingresso e da ciò che è da almeno più di 267 anni sotto gli occhi di tutti e si articolerà muovendosi attraverso i simboli e la spiegazione dei percorsi iniziatici e misterici che sono stati realizzati al suo interno. La matrice massonica è evidente, del resto, Maria Carolina, regnante dell’epoca, era una simpatizzante della massoneria napoletana ed amica del celebre Principe di San Severo, massone, alchimista e studioso noto per la omonima cappella.
La scelta dei luoghi: caso o sapiente decisione?
Molti antichi costruttori medievali non erano guidati solo da criteri puramente estetici nella costruzione di un luogo di culto, ma si preoccupavano anche dell’orientamento della chiesa, del numero delle navate e di molto altro; Atteso che le forme geometriche e architettoniche, avessero una funzione comunicativa, è possibile che anche la scelta di un luogo sia esclusivamente connessa a condizioni ambientali o derivi da meri calcoli matematici? Nella costruzione di un tempio, di un luogo di culto o, in questo caso, della residenza di un sovrano, è possibile che si tenga conto anche di altro? La risposta è si ovviamente! La Reggia di Caserta è stata collocata in un luogo specifico ed è stata costruita rispettando tutti i criteri della costruzione delle antiche cattedrali! Dallo studio dei punti cardinali allo studio delle energie telluriche che attraversavano gli antichi terreni degli Acquaviva, tutto è stato collocato e disposto nel Royal Palace casertano, al fine di utilizzare nel modo migliore la natura. Gli antichi costruttori non tralasciarono nulla, anche lo studio della luce durante gli equinozi!
L’alfa e l’omega: le origini e la fine
Sarà facile notare sin dalla parte antistante la facciata principale, una enorme ricchezza di elementi esoterici: si scorgono, infatti, una omega, ultima lettera dell’alfabeto greco, simbolo della fine e di un nuovo inizio, una croce a T, una piramide. La struttura rivela altre sorprese: rettangolare, come quella del Tempio di Salomone, contiene in sé ben altri quattro quadrolunghi.

ALFA, OMEGA E TAU: IMMAGINI DALL’ALTO DI PIAZZA CARLO III- PORTONE DEL DUOMO DI LECCE: L’ALFA E L’OMEGA
L’alfa e l’omega, ovvero l’assoluto: prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, rappresentano il principio e la fine. L’alfa e l’omega fanno la loro comparsa sulla piazza Carlo III, meglio conosciuta come Piazza Reale, che grazie alle sue dimensioni (130000 metri quadrati) è la più grande di Italia; di forma ellittica, fu disegnata da Luigi Vanvitelli a metà del XVIII secolo nell’ambito del progetto per la Reggia di Caserta. La piazza rappresenta il vertice da cui partono le cinque strade più importanti della città e ai lati della stessa vi sono due emicicli presso cui, secondo i testi del tempo, erano ospitate le scuderie e i militari a difesa del palazzo reale. Se si osservassero dall’alto tali edifici, che sembrano avvolgere la struttura, si noterebbe come tracciano chiaramente l’omega (Ω);parimenti, proprio al centro della piazza, è visibile l’alfa (Δ).
La prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco furono utilizzate molto spesso nelle tradizioni religiose: è possibile ritrovarle in tantissime strutture di culto, come a voler rammentare come tutto abbia sempre un inizio e una fine. Un esempio è dato da una delle bellissime porte nel duomo di Lecce dove, a ben vedere, l’alfa è un simbolo molto vicino a quello utilizzato dai massoni: è interessante sottolineare il fatto che in molte culture e religioni le differenze si assottigliano notevolmente, emergendo solo distinzione di appartenenza più che di reale sostanza.
Le decorazioni parietali e marmoree: la svastica
Nulla è un caso nella Reggia di Caserta, come non lo sono neanche del resto, le decorazioni presenti sul pavimento di una delle prime stanze che il visitatore potrà osservare. Nella stanza di Marte ed Astrea infatti, il pavimento è pieno di simboli cari alla massoneria, e pregni di significati esoterici.La croce uncinata, meglio conosciuta come svastica, è il più antico simbolo sacro rinvenuto. Il suo nome, in sanscrito, significa salute e felicità, ma per la particolare forma grafica rappresenta anche il moto del sole nell’universo: per estensione, dunque, si riferisce all’espressione divina dell’universalmente conosciuto. Dal 1933 al 1945 venne utilizzata purtroppo dal Nazismo e, pertanto, la maggior parte degli individui la associa a tale periodo storico e a simbolo antiebreo. D’altro canto, Hitler era un grande conoscitore dell’esoterismo e utilizzava spesso simboli propiziatori, tanto che era opinione comune chesi servisse anche della magia celtica.

PARTICOLARE: PAVIMENTAZIONE STANZE DI MARTE E ASTREA
Il Giardino inglese: la Piramide
Proseguendo il percorso nel giardino inglese, “summa” massima di elementi misterici, quasi nascosta dalla vegetazione, si staglia una Piramide. Negli archivi storici, sembra non vi sia alcun riferimento alla funzione precipua di tale costruzione: secondo alcuni, avrebbe uno scopo meramente ornamentale; altri ipotizzano che potesse servire, in un modo che però non si è ben compreso, per raccogliere le acque piovane. Nessuna delle spiegazioni fornite, in ogni caso, sembrerebbe essere verosimile: la forma, ad esempio, non facilita certo l’acquisizione di liquidi, così come la accennata da alcuni, “funzione puramente decorativa” è confutata dal fatto che nella sua facciata principale, quella rivolta sul vialetto, si apre un piccolo antro che immette all’interno della Piramide e che in un certo senso, fa comprendere che avesse in qualche modo, una funzione vera e propria.
L’ingresso, davvero molto ridimensionato in termini di altezza, costringe il visitatore a chinarsi lievemente per potervi accedere; lo spazio interno, d’altro canto, permette solo di restare in piedi e distendere le braccia in orizzontale rispetto all’asse del corpo, senza potersi muovere. Altra particolarità è data dal fatto che ci si aspetterebbe di vedere il soffitto seguire il naturale andamento delle pareti esterne, creando anche all’interno una forma piramidale. Ma nella Reggia di Caserta, ciò che apparentemente può sembrare, viene a essere confutato da un’osservazione più attenta: la struttura, infatti, assume l’aspetto di una volta a botte costruita appositamente, tipica della tradizione architettonica esoterica massonica. L’ambiente, inoltre, è privo di qualsiasi decorazione, a eccezione di una seduta in pietra, probabilmente utilizzata per apporvi candele o lampade a olio: tale presenza non avrebbe alcun senso logico, se non quello ritualistico.
Ma perché costruire una piramide? Qual è il significato legato a questa particolare costruzione? La piramide è una figura geometrica, un simbolo esoterico, uno strumento utilizzato per trasformare le energie, una struttura architettonica, un elemento affascinante il cui significato è ancora a tutt’oggi avvolto dal mistero, soprattutto per coloro che ancora considerano queste possenti opere presenti in tutto il mondo come tomba o monumento funerario.
I massoni utilizzavano il simbolo della piramide per rappresentare la montagna sacra, la vetta del mondo, il punto di contatto tra la divinità che discende e l’uomo che s’innalza. Ma assolverebbe anche a una funzione terapeutica, avendola capacità di amplificare il suono in un modo decisamente originale.