Cuneo fiscale, l’elemosina del governo ai lavoratori: 20 euro al mese

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Roma – Tre miliardi: a tanto ammontano le risorse che la manovra 2020 ha destinato all’annoso problema del cuneo fiscale sul lavoro, vale a dire la differenza fra lordo e netto in busta paga. Una somma importante ma lontana da quei 10 miliardi stanziati all’epoca da Renzi per i suoi famosi “80 euro”. E così, anche il beneficio per i lavoratori viene sensibilmente a ridursi.
Taglio del cuneo fiscale: i numeri

Stando alle prime simulazioni condotte dall’esecutivo, saranno circa 16 milioni i dipendenti che avranno un alleggerimento del cuneo fiscale. Di essi, 4,3 milioni faranno per la prima volta il loro ingresso nel mondo delle detrazioni ai fini Irpef.

Entrando più nello specifico, a godere del nuovo bonus saranno anzitutto coloro che guadagnano fra i 26.600 e i 40mila euro l’anno, i quali potranno godere di 100 euro (progressivamente in calo, fino ad azzerarsi al limite superiore, con l’aumentare del reddito) in più in busta.
Solo una “mancetta” per 12 milioni di lavoratori

La stessa somma verrà raggiunta da chi guadagna fra 8mila e 26.600 euro, i quali però già sfruttano il regime degli “80 euro”. Per loro – parliamo della stragrande maggioranza dei lavoratori: sono quasi 12 milioni – quindi il bonus si limita a 20 euro al mese.

Un’elemosina che nemmeno parte da subito ma vedrà la luce (questo vale anche per chi percepisce più di 26.600 euro) solo da luglio in avanti. Fanno in totale la bellezza di 120 euro quest’anno, 240 l’anno prossimo, quando il sistema entrerà a regime. Decisamente poco per parlare di una vera riduzione del cuneo fiscale.

La debolezza del nuovo impianto, oltre alle modestissime cifre in ballo – non ovviamente per i 4,6 milioni di lavoratori, comunque una minoranza, che entrano per la prima volta nel meccanismo inaugurato da Renzi nel 2014 – si sostanzia inoltre nell’escludere chi già non traeva alcun beneficio. Parliamo di chi guadagna meno di 8200 euro l’anno (spesso chiamati addirittura a restituire i bonus), dei tirocinanti, dei part-time a poche ore. Un’immensa platea che di questa riduzione del cuneo fiscale non gode e continuerà a non godere.

Filippo Burla