Da Balla coi lupi alla musica country: Kevin Costner compie 65 anni

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Kevin Costner compie 65 anni di cui quasi 40 vissuti nell’industria cinematografica. Dagli inizi nel 1981 a “Let Him Go”, in uscita nel 2020, ha attraversato diverse ere di Hollywood culminate con “Balla coi lupi” e “The Bodyguard”, al fianco di Whitney Houston, due film di culto degli anni Novanta, seguiti da alcune pellicole snobbate da pubblico e critica che è arrivata a liquidare alcuni lavori dell’attore, nato in California nel 1955, come “flop artistici”. La carriera di Kevin Costner inizia ufficialmente con il film “Malibu Hot Summer”, distribuita soltanto nel 1986 per cui alcuni considerano, erroneamente, “Amore e morte al tavolo da gioco” del 1983 come il suo primo film. Si era innamorato del cinema dopo aver visto “La conquista del West”, film del 1962, e nonostante la laurea in Marketing e finanza, aveva deciso di seguire il suo talento iscrivendosi ad alcuni corsi di recitazione all’ultimo anno di college. Nel 1978 sposa Cindy Silvia, compagna al college e madre di tre dei suoi sette figli avuti da tre diverse relazioni. Nei primi anni ’80 lavora con Ron Howard in “Night Shift – tutto di notte”, e con Kevin Reynolds in “Fandango”, film in cui ottiene la sua prima parte da protagonista e con il quale inizia un connubio che lo legherà artisticamente al regista negli anni a seguire. Il film che lo consacra è “The Untouchables – Gli Intoccabili” di Brian De Palma, caposaldo della cinematografia americana del 1987, in cui interpreta l’agente del Tesoro Eliot Ness, “solo chiacchiere e distintivo”, secondo una storica battuta di Robert De Niro che è Al Capone nel film. Tre anni dopo esordisce dietro la macchina da presa. Il suo primo film da regista, “Balla coi lupi” del 1990 ottiene dodici candidature agli Oscar, vincendone 7, tra cui Miglior film e Miglior regia, e consacra l’attore californiano come una delle stelle più luminose del panorama Hollywoodiano. Al capolavoro di inizio decennio, inserito dall’American Film Institute al 75esimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, seguono Robin Hood (1991), JFK (1991), Guardia del corpo (1992), Un mondo perfetto (1993), Wyatt Earp (1994): si va dai grandi successi commerciali, ai film d’autore e a opere meno apprezzate. Per “Robin Hood” l’attore riceve il primo dei suoi 3 Razzie Award, il premio ironico che stabilisce il peggior attore cinematografico dell’anno. Inizia una fase discendente con il film “Waterworld – Mondo sommerso” del 1995, in cui recita nei panni del mutante in cerca di terra nel mondo post apocalittico sommerso dalle acque. Il film, il più costoso mai prodotto per l’epoca, diretto da Reynolds, viene stroncato dai critici, e per qualche anno viene visto erroneamente come un flop quando invece nel tempo sembra aver ampiamente recuperato i costi di produzione. Gli anni 2000 si aprono con un cambio di rotta in cui l’attore accetta ruoli prevalentemente comici, a discapito di due grandi rifiuti che avrebbero potuto far brillare di nuovo la sua stella. Il primo è quello del colonnello James Dolittle in “Pearl Harbor”, il secondo quello di Bill nei due capitoli di Kill Bill, pellicola diretta da Quentin Tarantino. Nel 2007 tenta la via musicale, sua grande passione. Fonda la Kevin Costner & Modern West, una band country con la quale ha girato il mondo in tour esibendosi anche a titolo gratuito nel Nuovo Messico per le riprese del film “Swing Vote – Un uomo da 300 milioni di voti” del 2008. Negli ultimi anni è stato Jor-El nei due film di Zack Snyder su Superman e si è rilanciato con successo in “Hatfields & McCoys”, miniserie diretta da Kevin Reynolds, sul piccolo schermo, ma non è mai riuscito a ripetere l’incredibile successo di “Balla coi lupi”