Da Gennaio a Luglio sono 599 le vite spezzate, ma non sono morti “bianche”

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Come le chiamano tentando di ridurne l’effetto: sono morti di una strage quotidiana. Andare al lavoro è sempre più un’incognita, tra precarizzazione e ritmi sempre più elevati. Innutile ricordare il taglio del 30% del premio Inail, varato dal governo giallo verde, che ha diminuito drasticamente i fondi per corsi di formazione e prevenzione degli infortuni.

Abbiamo bisogno di un lavoro sicuro, degno, che garantisca l’incolumità di chi lavora. Ma questo significa aumentare i fondi per gli ispettorati, significa normare la giungla dei contratti precari, significa avere il coraggio di tutelare chi lavora e non, come fatto finora, di cercare ogni sgravio per le imprese anche a costo di rendere più insicura la vita di milioni di persone.