Dall’inizio della pandemia si contano un 1 milione di ‘nuovi poveri’

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Sale di oltre un milione in Italia il numero dei ‘nuovi poveri’ che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi provocata dall’emergenza sanitaria e dalla perdita di lavoro. E’ quanto emerge da una analisi condotta dalla Coldiretti a tre mesi dall’inizio della pandemia sulla base delle persone che da allora hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas ed il Banco Alimentare che registrano un aumento fino al 40% delle richieste di aiuto. “Un bilancio drammatico – sottolinea l’associazione – che ha sconvolto la vita delle famiglie e l’economia ma soprattutto ha provocato sofferenza con oltre 32 mila vittime. Un tunnel dal quale il Paese sta per uscire con uno sforzo collettivo che non puo’ essere vanificato da comportamenti scorretti con assembramenti, party e movida che rischiano di alimentare la ripresa del contagio”.

Fra i ‘nuovi poveri’ ci sono “coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita cosi’ problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà. Una fascia di nuovi indigenti che fa salire a 3,7 milioni il numero totale di persone che in Italia in questo momento hanno bisogno di aiuto per mangiare”. (

Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la penisola ma le maggiori criticità – precisa la Coldiretti – si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma situazioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e in Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead. Tra questi – stima la Coldiretti – ci sono anche 700 mila under 15 che hanno bisogno di aiuti per mangiare con l’aggravarsi della crisi tra le famiglie e la chiusura delle mense scolastiche che per molti rappresentavano una occasione per un pasto caldo garantito. Una emergenza sociale senza precedenti dal dopoguerra contro la quale – continua Coldiretti – si è attivata la solidarietà per rafforzare gli interventi sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà.

Quasi 4 italiani su 10 (39%) dall’inizio dell’emergenza hanno dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori con la ‘spesa sospesa’. Nei mercati contadini sono stati raccolti 500 mila chili di cibo di qualità e a chilometri zero donati a decine di migliaia di famiglie e persone più bisognose direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica. “In questo contesto abbiamo anche ottenuto nel dl rilancio lo stanziamento di 250 milioni per acquistare cibo da destinare alle famiglie più bisognose e affrontare una situazione che diventa ogni giorno più preoccupante – spiega il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – Non c’è tempo da perdere e occorre al più presto procedere alla pubblicazione dei bandi per rendere operativo un intervento atteso da una ampia fascia della popolazione. Una misura importante per le famiglie e per le attività produttive con l’acquisto di prodotti autenticamente made in Italy e denominazione di origine per aiutare anche aziende agricole ed allevamenti italiani in difficoltà”.