De Benedetti fa gli auguri a Silvio Berlusconi di pronta guarigione

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Ma non si trattiene e ripete che per lui il cavaliere è e resta “un imbroglione”. Ora, tutto ciò soffia e alimenta la cultura dell’odio, quella oggi dominante, dello scontro, delle legnate sempre e comunque. Non sono per il buonismo veltroniano, per quelle rotondità linguistiche proprie più al Colle, alle istituzioni che alla politica ma il linguaggio e l’opportunità dovrebbero rimanese sempre assi portanti. E, invece, De Benedetti è stato fortemente fuoriluogo, contraddicendo innanzitutto se stesso, il suo passato, quando negli anni ci ha abituato (alcuni persino assuefatti) nelle prediche su stile, cultura per, ovviamente, il Bene collettivo.
Dare dell’imbroglione al proprio storico antagonista oggi ricoverato in ospedale vuol dire solo replicare quello stantio modulo di contrapposizione che, certo, ha fatto la fortuna di chi ha issato sempre il vessillo del “Grande Colpevole”, del “Grande Nemico”, della “Causa di ogni Male” ma che oggi è così asimmetrico, distonico, freddo, rispetto alla Storia e a tutto quello che tutti stiamo vivendo che suscita solo una grande pena.

Gianluigi Nuzzi