De Luca-Bonomi: Reddito di Cittadinanza solo se si accetta un lavoro stagionale

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Sguardi complici, cordialità reciproca, intesa sul da farsi. Tra il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi,e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca

La scintilla della empatia era già scattata in occasione della elezione di Gianluigi Traettino a presidente campano di Confindustria, quando il leader degli industriali italiani aveva espresso un giudizio più che lusinghiero sul governatore («Una persona che stimo per la lucidità e la capacità di analisi e di pensiero»). Ma stavolta, a Benevento, alla inaugurazione dell’hub vaccinale nell’area Asi di Ponte Valentino, voluto dal presidente Luigi Barone, con il quale si punta a far diventare il Sannio la prima provincia campana Covid free, si è notata anche qualche convergenza concreta: quasi a ridimensionare le polemiche suscitate dalla critica relazione del leader degli industriale partenopei Maurizio Manfellotto all’indirizzo dell’«uomo solo al comando» di palazzo Santa Lucia.
«Mai più regali»

È stato De Luca a corteggiare l’attenzione di Bonomi, rispolverando le sue contestazioni al reddito di cittadinanza. «Da oggi — ha incalzato — nessun contributo dello Stato dovrà essere scollegato dalla disponibilità al lavoro e dalle opportunità della formazione professionale. È giusto dare un aiuto a chi ne ha bisogno. Ma il reddito si ottiene a fronte della piena disponibilità ad impegnarsi nel lavoro stagionale. Diamo un aiuto alle famiglie, non ai figli di buona donna». Per poi avvertire: «Dobbiamo regolarci per navigator e altre invenzioni. Mai più regali. Lo Stato ha il dovere di aiutare, ma a condizione di sacrificio e impegno». Piena condivisione da parte del leader degli industriali: «Oggi c’è una parte del Paese che soffre a cui bisogna dare risposte. Avevamo detto che i navigator erano sbagliati, ci hanno accusato, ma il tempo è stato galantuomo. Siamo pronti ad avviare un confronto con chiunque sull’idea di cumulare i reddito di cittadinanza con un reddito di lavoro stagionale: chi ha il reddito di cittadinanza non lo perde se trova un lavoro, ma se non risponde per due volte alla chiamata, allora sì che lo perde».
Il rilancio delle Zes

Nel suo intervento, il presidente campano di Confindustria, Traettino, ha sottolineato la «grande attenzione» di Bonomi per il territorio ed ha rilanciato l’urgenza di partire con la Zes:«È necessario superare i ritardi, facendola diventare realmente un grande attrattore di investimenti. Per il Pnrr, occorre realizzare le riforme della Pubblica amministrazione, della giustizia e del fisco e investimenti per accelerare sotto il profilo dell’innovazione produttiva, a partire dalla Green economy, e della digitalizzazione.

C’è bisogno della massima compattezza tra tutti i soggetti in campo: istituzioni, imprese, sindacati. Solo restando uniti – ha concluso – potremo rilanciare la Campania». Un auspicio condiviso da Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil: «Condivisione e ascolto sono la via maestra». E proprio sul pieno utilizzo del Pnrr, De Luca ha ribadito: «In Germania, in vent’anni, hanno recuperato tutta l’arretratezza dell’Est ex comunista. Noi, purtroppo, in Italia abbiamo una classe dirigente da circo equestre. Ora, però, occorre uno sforzo per fare del Pnrr l’ultima occasione per ricostruire l’unità d’Italia. Ma senza trucchi della Ragioneria dello Stato: i fondi destinati al Sud sono al di sotto del 35%, se poi vengono utilizzati per coprire stanziamenti di anni fa, stiamo scherzando.

Abbiamo presentato proposte sul dissesto idrogeologico — ha spiegato — ed il ministero della Transizione ecologica ha risposto che finanzierà 45 progetti, già finanziati due anni fa. È un segnale: si tende ad utilizzare i fondi Ue per coprire lo stanziamento, già avvenuto, dello Stato». Il presidente di Confindustria si è detto d’accordo: «Abbiamo spinto molto affinché venissero indicate le risorse destinate al Sud: siamo molto contenti che il 40% delle risorse del Pnrr siano per il Mezzogiorno. Ci vogliono però progetti seri e condizioni di sistema. Negli anni sono state stanziate tante risorse per il Sud, ma le abbiamo spese male. Bisogna fare autocritica».

Angelo Agrippa