“Debiti separati dalla gestione solo così Napoli può ripartire”

0
49
misiani

Il dissesto del Comune è alle porte

Antonio Misiani – senatore del Pd, viceministro al Mef fino a 3 mesi fa, incarico dai dem di seguire il dossier Napoli – i Comuni sono in sofferenza finanziaria, Napoli è sull`orlo del default, una condizione che spaventa anche i possibili candidati sindaco tra questi il suo ex collega di Governo Gaetano Manfredi che per ora ha declinato l`invito a candidarsi.

Come stanno le cose?

«Una prima risposta il governo l`ha già data con l`articolo 52 del decreto sostegni bis che stanzia 500 milioni per gli enti che hanno fortemente peggiorato il disavanzo per la necessità di ricostituire il fondo anticipazioni di liquidità. Sono 184i milioni che andranno a Napoli, in sede di conversione proveremo a migliorare ulteriormente la norma. Detto questo, la sofferenza finanziaria di Napoli per le sue dimensioni ha bisogno di un`attenzione specifica. Manfredi o non Manfredi A prescindere dalle candidature la priorità è la città: chiunque guiderà la città deve essere messo nelle condizioni di farlo, a Napoli serve un sindaco nella pienezza delle sue funzioni, non un commissario liquidatore».

Gli enti locali pressano perché vogliono ulteriori rassicurazioni e Napoli è capofila, cosa risponde?

«Bisogna rendere strutturali i fondi per le città con un piano di riequilibrio. A Napoli però c`è un problema più di fondo ed è l`enorme debito accumulato in decenni. È un problema che va affrontato in maniera strutturale».

In che modo?

«Uno strumento sicuramente utile è l`accollo dei debiti dei Comuni da parte dello Stato varato dal governo Conte due».

Più concretamente?

«I Comuni continuano a pagare non alle banche ma allo Stato che rinegoziai) debito contassi di interesse di gran lunga inferiori rispetto a quelli attuali».

Molti sindaci invocano il modello Roma: Napoli, come Torino piuttosto che Palermo è nelle stesse condizioni, cioè un dissesto di fatto, è una opzione possibile?

«A Roma nel 2008 è stata decisa una gestione commissariale separata del debito. E una soluzione da valutare anche per Napoli. Assieme alla viceministra Laura Castelli e alla sottosegretaria Alessandra Sartore nei prossimi giorni avremo riunioni su Napoli, vogliamo arrivare in tempi brevi a proporre soluzioni concrete.

La città non può rimanere schiacciata dal debito, la realtà economica e sociale era già difficile in partenza e la pandemia ha aggravato le cose. Questo è il momento giusto per una soluzione strutturale: i tassi sono bassi, la città deve potersi rimettere in moto. Se Napoli non riparte, non riparte il Mezzogiorno

Lei al Mef c`è stato e pare che da quelle parti non siano convinti di imboccare questa strada o no?

«È chiaro che l`operazione è ambiziosa e impegnativa, va studiata con attenzione, non c`è spazio per soluzioni improvvisate. Detto ciò, abbiamo il dovere di valutare tutte le opzioni possibili, scegliendo la più efficace»

Torniamo a Manfredi. Magari l’ex ministro aspetta proprio uno sforzo straordinario del Governo per dare la sua disponibilità a candidarsi non trova?

Manfredi ha fatto benissimo a porre con forza la questione. Il Pd è pronto a fare la sua parte, nei prossimi giorni incontreremo Gaetano assieme agli alleati del M5S, vogliamo identificare con lui in soluzioni da proporre al governo ma anche le opportunità che la città può e deve cogliere.

Nel Recovery Fund ci sono finanziamenti potenzialmente molto utili per rigenerare la città e potenziare i servizi pubblici, per assumere nell’amministrazione napoletana figure tecniche e competenxr che oggi mancano e che sono indispensabili per fare progetti e realizzarli. Il 40% dei fondi del Piano, oltre 80 miliardi in sei anni, andrà al Sudi, e Napoli è l’area metropolitana più grande del Mezzogiorno. Deve essere in prima fila nell’utilizzare questa occasione».

Magari Manfredi queste cose vuole sentirle di persona.

«Con Manfredi ci siamo sentiti molto, in questi giorni. È una persona straordinaria, ha visione e concretezza, nel governo ho lavorato molto bene con lui e sarei felicissimo se si candidasse a sindaco. Il suo appello va raccolto, dobbiamo lavorare tutti insieme per Napoli, costruendo le soluzioni più efficaci e praticabili per la città e incalzando il governo per concretizzarle».