Destra comoda sul divano: eppure è prima

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Ogni lunedì, davanti al sondaggio politico del tg di Enrico Mentana mi faccio sempre le stesse stupide domande a proposito di quegli zero virgola in più, o in meno dei partiti che a distanza di una sola settimana fanno un passo avanti, o uno indietro al ritmo del cha cha cha. Vorrei tanto conoscerli quei decimali così variabili e volubili, indagare sui loro repentini sbalzi d’umore, come innamorati capricciosi che la mattina si fanno le coccole con Zingaretti e Salvini, e alla sera mettono il muso. In questo quadro vagotonico abbiamo appreso che mentre un italiano su tre chiede di andare avanti con il governo Conte (altri vagano tra il rimpasto e il non so), un italiano su quattro o giù di lì vuole le elezioni a primavera. A questo punto la schermata successiva ci conferma ciò che sapevamo: in caso di voto, il centrodestra unito (Lega, FdI, Forza Italia) viene accreditato del quasi 47%, e forse qualcosa di più contando gli spiccioli.

È vero che nel centrosinistra la somma di Pd e M5S, con Sinistra Italiana, Italia Viva, Verdi, Più Europa, Azione, e frammenti vari potrebbero arrivare non troppo lontano. Però, immaginare Renzi, Bonino, Calenda che fanno blocco con Zingaretti e Di Maio (e perfino con se stessi) ci introduce direttamente all’angolo del buon umore. A differenza del fronte opposto la destra italiana sa come unirsi elettoralmente, accordo che scatta sempre e comunque, soprattutto quando non sono d’accordo su nulla. Infatti, checché ne dicano, anche per loro le poltrone costituiscono i veri valori per cui battersi. Come dimostra l’aver saputo conquistare 15 regioni sul totale di 20. Se fosse una squadra di calcio il Salvini&Meloni (Berlusconi gioca per sé) potrebbe vantare il massimo risultato con il minimo sforzo. Non toccano palla e passano tutto il tempo a protestare con l’arbitro Mattarella e a sollecitare l’espulsione dell’intera squadra avversaria (il leader leghista ha chiesto le dimissioni praticamente di tutti i ministri, ultima Luciana Lamorgese colpevole di essere positiva al Covid).

Ultimamente hanno cambiato tattica, sono usciti dal campo e se ne stanno sul divano con un pacco gigante di popcorn aspettando fiduciosi che Matteo Renzi, con l’apporto di qualche grillino in cerca d’autore, mettano in rete l’autogol decisivo. Così finalmente si saranno meritati Salvini a Palazzo Chigi, Meloni al Viminale e, perché no, Berlusconi al Quirinale.                                                       di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano