Detenuti-designer, i ragazzi si ‘riprendono’ gli spazi

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Tappa a Quartucciu per Skillellé, quando i libri abbattono i muri
Ridisegnare gli spazi per rendere meno afflittiva la vita dietro le sbarre. Giovani detenuti, operatori, designer e architetti lavoreranno a stretto contatto nella falegnameria dell’Istituto penale per minorenni di Quartucciu, diretto da Enrico Zucca, per dar vita a complementi di arredo e oggetti di uso comune capaci di riqualificare un luogo, il carcere, dove la libertà di muoversi e relazionarsi è compressa e limitante. Tutto questo diventa realtà grazie al progetto Skillellé (in slang cagliaritano ragazzino) – I libri aiutano a leggere il mondo”, che farà tappa all’Istituto di Quartucciu. “Soprattutto quando si tratta di minori detenuti, il tema della umanizzazione degli spazi è fondamentale anche per rendere la quotidianità detentiva il più simile possibile a quella esterna – spiega Barbara Cadeddu, ideatrice del progetto assieme a Laura Pisu – Dalle celle alle stanze per gli incontri, dalle aule didattiche ai luoghi riservati alla socialità. Tutti gli ambienti, oggi omologati, possono essere resi più adatti ad accogliere minori. E si possono creare economie.