Al contrario del Senatore a vita Mario Monti credo che, soprattutto in tempi di “guerra”, l’informazione debba essere il più democratica possibile.
Proprio perché è nella “acque torbide” che si pesca meglio. Dunque farsi delle domande è più che lecito e non è affatto da terrapiattisti.
È lecito domandarsi perché vaccini ampiamente utilizzati all’estero (tra l’altro anche a San Marino) non siano stati autorizzati.
É lecito porsi questa domanda ancor di più in virtù di una minore efficacia dei vaccini somministrati in Italia, cosa palesata dai continui cambiamenti della data di scadenza dei GP.
È altrettanto lecito voler sapere nel dettaglio quanto abbiano speso, ad oggi, l’Unione europea e l’Italia in vaccini e quanto stiano spendendo in cure, potenziamento mezzi pubblici, edilizia scolastica. Ovvero in misure altrettanto importanti (come i vaccini) per contenere un virus mutevole.
Lo Stato deve fare lo Stato ed i cittadini hanno il sacrosanto diritto di essere informati (le mamme ed i papà ancor di più) dato che abbiamo a che fare con colossi farmaceutici non certo filantropici che hanno nel profitto la loro principale ragion d’essere. E questo è dimostrato dalla scarsa vendita di dosi a quei Paesi che possono pagare meno (i dati di vaccinazione in Africa sono drammatici).
È lecito chiedere l’esproprio dei brevetti. Questo perché l’interesse generale (tanto sbandierato dai sostenitori del Super Green Pass) deve superare l’interesse particolare anche di multinazionali che fatturano come alcuni Stati nazionali. Credo, ripeto, che avanzare tali questioni sia un diritto-dovere e ritengo sia vergognoso bollare tutti coloro che hanno dubbi sui comportamenti di case farmaceutiche i cui azionisti sono spesso fondi finanziari (quelli per intenderci che hanno voluto la chiusura dea GKN) come complottisti, oscurantisti o barbari. E tutto questo lo scrivo da pro-vax


