Di Battista: “In teoria è quasi tutto aperto. In pratica viviamo in un deserto”

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In teoria è quasi tutto aperto. In pratica viviamo in un deserto. Saracinesche abbassate, ristoranti vuoti, negozi in crisi. Ma nel Paese alla rovescia si parla molto più di Berlusconi Presidente della Repubblica.

Le mafie fanno affari d’oro grazie alla crisi economica. Gli strozzini si moltiplicano così come la sofferenza di imprenditori disperati costretti a rivolgersi agli usurai. Ma nel Paese alla rovescia si parla di Berlusconi Presidente della Repubblica.

Disturbi mentali, ansia, panico e depressione sono sempre più una piaga. Molti bambini vivono male, molti adolescenti praticano autolesionismo perché cercano di contenere dolori più grandi e decine di migliaia di persone non possono permettersi percorsi di psicoterapia. Ma nel Paese alla rovescia si parla di Berlusconi Presidente della Repubblica.

“La parola mafia è sparita dall’agenda politica del Governo” sostiene il procuratore Nicola Gratteri, ma nel Paese alla rovescia si parla della lettera inviata da Verdini a Confalonieri e Dell’Utri sulla strategia per eleggere Berlusconi. Una lettera scritta da un pregiudicato e inviata ad un altro pregiudicato (tra l’altro per reati di mafia) e che riguarda l’elezione di un terzo pregiudicato a Capo dello Stato. Da vomito.

Migliaia di genitori sono abbandonati e fanno salti mortali per mettere insieme lavoro, educazione, gioco e quarantena. Ma nel Paese alla rovescia si parla soprattutto di Berlusconi Presidente della Repubblica.

Nelle ultime settimane sono uscite notizie sconvolgenti sulla morte di David Rossi. Un colonnello dei carabinieri sostiene che fu il pm a inquinare la scena del (sempre meno probabile) suicidio di David Rossi. Ma nel Paese alla rovescia si fanno molti più speciali su Berlusconi al Quirinale che sul disastro MPS.

La crisi economica e sociale è infinitamente più grave di quel che raccontano. Ma nel Paese alla rovescia il Messia Draghi al posto di parlare ogni giorno di mafia, usura, ristori, caro-bollette, caro-carrello, aumento delle patologie depressive etc, resta zitto sperando che il silenzio lo avvicini al Quirinale.

Non credo che Berlusconi ce la farà. Ma temo che il berlusconismo ce la stia facendo. Gli interessi privati dei politici ed i desideri di bottega dei partiti hanno messo in secondo piano le esigenze dei cittadini. E’ il “berlusconismo” che intende sopravvivere a Berlusconi stesso.