Di Battista: “Tra cinque anni voterà un italiano su due”

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Trovo superficiale considerare coloro che non hanno votato un branco di irresponsabili che non hanno alcun diritto di lamentarsi.

La verità (Gianroberto lo ricordava sempre) è che è in crisi la democrazia rappresentativa. Ed il motivo è semplice. Sempre più persone non si sentono rappresentate. Molti ritengono votare un esercizio inutile. Molti ritengono (non a torto) che spesso le decisioni siano prese al di fuori del Parlamento.

Molti vedono le oscene ingerenze internazionali (come se ci fossero solo i russi) e si indignano della mancanza di indignazione da parte dei politici, i primi ad accettare squallidi commissariamenti.

Il voto è un diritto, è vero. Lo è anche sentirsi rappresentati dopo aver votato. Quante volte i partiti hanno privato i cittadini di tale diritto? Oggi ci sarebbero tutti gli strumenti per consentire ai cittadini di prendere, davvero, scelte che riguardano la loro vita. Ma guardate la realtà. Referendum cancellati, firme digitali ostacolate, pubblica opinione del tutto ignorata (la stragrande maggioranza degli italiani non vuole inviare armi in Ucraina ma il governo tira dritto), voti online per consentire ai fuori sede di votare non considerati.

Siamo la Repubblica della “matita copiativa” che elegge un Parlamento in parte delegittimato dall’astensionismo. Un astensionismo che è ormai esso stesso non-voto di protesta. Chi non lo comprende è il peggior antidemocratico del Paese. Mi sono andato a vedere l’affluenza alle elezioni politiche degli ultimi 35.

Fatta eccezione per le politiche del 2006 l’astensionismo è sempre aumentato. Ovviamente il dato più tragico (sì, è una tragedia) riguarda queste ultime elezioni. Inoltre si vota meno dove vi sono maggiori disagi economici e sociali. Dove c’è più povertà c’è anche meno speranza che le cose possan cambiare.

I politici, tutti, dovrebbero farsi un esame di coscienza. I politicanti che pensano che la politica sia una professione ed i loro seggi un posto di lavoro da difendere e non un posto dal quale difendere l’interesse generale, dovrebbero farsi un esame di coscienza. I politici che hanno detto negli ultimi anni tutto ed il contrario di tutto subendo pressioni internazionali o magari guardando ai sondaggi (da democrazia a “sondaggiocrazia”) dovrebbero farsi un esame di coscienza.

Oggi che la tecnologia lo consente la democrazia o è diretta o non è democrazia. Questo è il punto. Gianroberto, come molte altre cose, l’aveva compreso prima di tutti.