DIMINUIRE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI, PERCHÉ SI? CE LO SPIEGA LA MATEMATICA APPLICATA

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Il #tagliodeiparlamentari sta dividendo l’Italia.
Fioccano ormai le motivazioni più disparate.
Chi si professa per il SI prende in considerazione specialmente il problema dei costi della politica.
Chi voterà NO si dice convinto che un minor numero di parlamentari vuol dire meno rappresentatività.

🧮 A me piace il metodo scientifico, perché “Senza dati, sei solo un’altra persona con una opinione” (W. Edwards Deming).

Partiamo dal fatto che in una democrazia rappresentativa definiamo numero ottimale dei rappresentanti quello che da una parte riesca a rappresentare tutte le posizioni che stanno nella società, e dall’altra limiti i costi che questi rappresentanti costituiscono.

In un articolo del 2008 dal titolo On the Optimal Number of Representatives di Emmanuelle Auriol e Robert J. Gary-Bobo, si affronta la questione “numero dei parlamentari” con approccio matematico e, rapportando tra loro le due esigenze sopra illustrate, si arriva a dimostrare che il numero ottimale dei parlamentari è proporzionale alla radice quadrata della popolazione.

Applicando questa formula ai parlamenti di circa 100 paesi del mondo, si evince che l’Italia ha una differenza in esubero rispetto al numero ottimale (che dovrebbe essere 570) di ben 375 rappresentanti. Il nostro Paese è l’unico, insieme alla Francia, ad eccedere.

❓E se il timore dovesse essere che un paese così ricco di storia e così “vario” potrebbe aver bisogno di una maggiore rappresentatività, il dubbio ci viene fugato dal fatto che la nostra matrice culturale è per lo più lineare.
Dunque la nostra società nazionale è omogenea al punto da non rendere preoccupante la diminuzione dei rappresentanti.

❓E come la mettiamo con i territori i cui cittadini non avranno più deputati o senatori “del posto” cui rivolgersi per fare richieste o sollevare proposte?
Forse dobbiamo abbandonare l’idea del parlamentare legato specificamente a un “territorio”, anche perché grazie ai mezzi moderni, soprattutto ai social, denunce, proteste e proposte si sono spostate su un binario veloce che supera tutte le distanze. E qualsiasi rappresentante può accoglierle.

🛑L’eccessiva mole del parlamento italiano ha poi un altro lato controverso, che influisce sulla capacità di produrre impresa e ricchezza: più parlamentari ci sono più essi sovra-producono leggi e regolamentazioni, aumentando la burocrazia.
Infatti, volendo applicare i modelli di project management e organizzazione del lavoro, diventa palese che più è complesso un team, più la capacità individuale scende, ridotta proprio dalla complessità organizzativa, in cui i passaggi diventano troppi e trovare un accordo risulta più difficile.

È ovvio che occorra anche una riforma organica, ma se vogliamo cambiare le cose bisogna avere il coraggio di iniziare subito.

Mariolina Castellone