D’Incà: “Se situazione sanitaria peggiorasse tutte le forze democratiche saranno chiamate a dare il loro contributo”

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“E’ chiaro che se la situazione sanitaria dovesse peggiorare tutte le forze democratiche presenti in Parlamento saranno chiamate a dare il loro contributo per definire i prossimi passaggi. Nessuno si può sottrarre dalla responsabilità di decidere misure più stringenti di quelle attuali”. A dirlo è Federico D’Incà, ministro dei Rapporti con il Parlamento, in un’intervista ad Avvenire in cui sottolinea che “mai come in questa fase le due Camere rivestiranno un ruolo centrale”.
Sull’eventualità di un lockdown, “guardiamo i dati scientifici e monitoriamo le mosse degli altri Paesi europei. Se anche in Italia la curva epidemiologica dovesse rendere necessaria una nuova stretta, il governo si farà trovare pronto anche nelle prossime ore”, spiega D’Incà.
In merito a come portare avanti l’interlocuzione con le opposizioni, “servono strumenti rapidi ed efficaci per coinvolgere tutte le forze politiche parlamentari, non solo le opposizioni”, dice il ministro. “Conte giustamente ha chiesto ai presidenti di Senato e Camera di capire se c’è la possibilità di trovare luoghi e strumenti per confrontarsi. Una base di partenza può essere il metodo utilizzato sabato scorso, con la riunione dei capigruppo della maggioranza e dell’opposizione in cui si è discusso in modo franco e netto dei contenuti del Dpcm”.
D’Incà allontana l’ipotesi di un rimpasto. “Siamo nella fase più dura del Paese dal Dopoguerra e anche solo parlare di rimpasto è surreale. Sarebbe un errore clamoroso, rischierebbe di provocare instabilità e si tratterebbe di un’operazione incomprensibile per i cittadini”. Quanto al possibile ingresso di Forza Italia nell’esecutivo, “non nego che con Forza Italia finora c’è stato un dialogo migliore e più costruttivo rispetto a Lega e a Fratelli d’Italia, ma in questo momento la maggioranza è autosufficiente”.