Disabili picchiati e insultati in una casa di cura, 35 gli arresti

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“Devi buttare il veleno dal cuore” diceva un altro inserviente della struttura. Sono solo alcune delle frasi violente intercettate dalla Guardia di Finanza in una Onlus convenzionata al servizio sanitario di Palermo che ospitava disabili. 35 le persone arrestate. Le accuse, a vario titolo, sono di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture. Il gip ha anche disposto il sequestro della casa di cura e di disponibilità finanziarie per un valore di oltre 7 milioni di euro. La crudeltà nelle intercettazioni Le intercettazioni riportano una cronaca agghiacciante.
“E’ un manicomio, un lager nazista”, commentavano, non sapendo di essere intercettate, alcune operatrici del centro mentre uno dei pazienti urlava: “Dottoressa mi faccia uscire. Avevamo detto cinque minuti, si mantengono i patti, i patti si mantengono”. Altre descrivevano i ragazzi “vestiti come gli zingari, visto che non li lavavano, visto che il mangiare faceva schifo, visto che la struttura non era pulita”. E un’altra: “Tu ce l’hai presente un manicomio? Uguale, identico, ci manca solo, gli ho detto che li legano ai letti e poi siamo a posto.
Ci sono cose che sono oggettive. I bilanci non sono mai stati presentati, nella contabilità c’è manicomio, la struttura non è adeguata e non è a norma. Lì se campano o se muoiono, non interessa niente a nessuno”. Il generale Antonio Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di Finanza commentando l’inchiesta ha detto:”
Abbiamo dovuto documentare un campionario aberrante di crudeltà e nefandezze disumane, comportamenti già di per sé estremamente gravi, ma ancora più intollerabili poiché commessi a danno di soggetti psicologicamente e fisicamente fragili e indifesi”.