Donald Trump

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Persone importanti ne ho incontrate molte nella mia vita. Da Mattarella a Pa­tuelli a Siniscalco ai banchieri nazionali ed internazionali più in vista. Sono amico di Isidro Fainé, di Helmut Schleweis, di Chris De Noose ma mai avrei pensato di salutare il presidente degli Stati Uniti Do­nald Trump. È accaduto mercoledì 16 ottobre 2019. Il professor Domenico Siniscalco, Vice­presidente di Morgan Stanley, è un per­sonaggio di caratura internazionale e, nche come presidente dell’Associazione Italia -USA, ha rapporti con i big mondia­li della finanza, della politica, delle amba­sciate. A volte mi capita di incontrarlo all’An­tica Corona Reale di Cervere. Siamo en­trambi amici di Gian Piero e Renzo Vival­da, titolari del ristorante super stellato. Fu lui con una cordialissima telefona­ta ad inserirmi nella delegazione italiana che accompagnava il presidente Mattarel­la al ricevimento alla Casa Bianca. In effetti pensavo ad una procedura più complicata. Durante i controlli di routine non ci fecero posare i telefonini e fum­mo accolti da guardie molto disponibili e gentili in un salone dove suonava un’or­chestra. Ne approfittai per farmi scattare foto in ogni sala. Il menù era ottimo con una scelta di dolci ricchissima. Avrei dovuto trattenere la mia golosità anche perché poche ore dopo avremmo
cenato all’ambasciata italiana a Washing­ton. Ovviamente non ci riuscii. Dopo mezz’ora apparve Trump. La fortuna che, come diceva mia madre, mi assiste dalla nascita volle che mi trovassi proprio sulla porta dalla quale sbucò il Presidente. Lui mi salutò con grande en­fasi ed i fotografi scattarono. L’incontro durò due minuti. Il presi­dente mi parve non diverso da come ne parlano i giornali. In serata tardi mi chiamò un amico dal­lo Sri Lanka. La foto era arrivata anche là. Tutti mi chiesero come avessi fatto, con
decine di porte, a trovarmi davanti a quel­la giusta. È un segreto che non rivelerò mai. For­se aveva ragione mia madre.