Dopo questo primo giro di consultazioni è evidente che sta prevalendo la tattica

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Berlusconi dice che vuole andare al voto (quando in realtà è la cosa che più teme); Zingaretti si fa dare mandato a trattare per formare il governo, ma in realtà sta sabotando il tentativo di formare un governo stabile e duraturo (vedi le uscite dei renziani di oggi sulle agenzie come a esempio la Ascani); Salvini lancia un altro segnale di disponibilità a Di Maio, ma in realtà spera che l’operazione Zingaretti per il voto vada in porto; Di Maio che si presenta con i fedelissimi alle consultazioni (zero spazio per le altre anime del movimento) lancia una apertura formale (ma nella sostanza contropropone cose indigeribili) al PD e forse sotto sotto spera di accordarsi di nuovo con Salvini. Ma se Zingaretti dovesse spuntarla è evidente che la prospettiva è quella del voto. Oggi è evidente che molto si gioca nelle stanze del Nazareno. Tutto questo è la conferma di come l’attuale classe dirigente non sia all’altezza della storia e delle tradizione del nostro Paese.