Doppia preferenza, Bonetti «Bene la Calabria, ora sia effettiva»

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In concomitanza con la Giornata internazionale per l`eliminazione della violenza contro le donne, l`associazione Fidapa BPW Italy Distretto Sud Ovest ha organizzato il webinar sulla “Doppia preferenza di genere” che ha vi-sto la partecipazione di un`ospite d`eccezione: la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

L`iniziativa è stata introdotta da Rossella Del Prete (presidente distrettuale della Fidapa) e da Maria Concetta Oliveri (presidente nazionale Fidapa BPW Italy) che, con grande entusiasmo, hanno mostrato la disponibilità al confronto e allo scambio di idee volto a creare un ponte di comunicazione tra Fidapa e le istituzioni.

La ministra Bonetti ha sottolineato che «questo è il tempo nel quale la nostra responsabilità deve essere messa al servizio del Paese con più forte convinzione e tenacia. Dobbiamo decidere da che parte far svoltare la storia. Credo che la parte giusta sia quella della promozione di una piena parità di genere di fatto esercitata, non solo tutelata. Sono contenta e grata del modo in cui il Consiglio regionale della Calabria, nella memoria della sua presidente Jole Santelli, ha voluto operare. Avere affermato che l`unità giuridica della nazione si basa anche sulla tutela e sulla garanzia della parità di genere per tutte le cittadine in tutte le nostre Regioni, è stato un passaggio fondamentale nella tutela dei diritti delle donne; rappresenta la garanzia della democraticità».

Elena Bonetti ha precisato che, però, la doppia preferenza di genere deve essere affiancata da altre norme in grado di definire una piena parità degli organismi e dei luoghi di decisione, infatti, auspica che per il nuovo anno si possa arrivare a una nuova legge volta a promuovere di fatto questa parità negli organismi istituzionali.

Nel corso del webinar, la ministra ha puntualizzato l`importanza della parità di genere a livello nazionale, rimarcando l`interesse ad «avere degli organismi capaci di leggere oggi le sfide che ci attendono, di dare uno sguardo multidimensionale che includa anche le diversità di genere nella propria valutazione e nel linguaggio attraverso il quale stiamo per scrivere il futuro. Grazie alla nuova legge elettorale, siamo arrivati a eleggere il 35% di donne in Parlamento. Occorre fare dei passi avanti».

La parità di genere sarà un criterio di valutazione delle politiche attive del nostro Paese e delle politiche di investimento. Ma questo cosa vuol dire in termini pratici? La ministra Bonetti spiega che ciò «significa dare al Paese la giusta spinta per affrontare la dimensione dello sviluppo socio-economico perché, se oggi non mettiamo in campo l`energia femminile nel mondo del lavoro, della politica e delle responsabilità decisionali aziendali, saremo un Paese che manca di una gamba e che farà fatica a percorrere la strada che deve fare». Una strategia chiara e ben definita quella delineata dalla ministra, in perfetta armonia con il tema al centro del dibattito del webinar moderato da Bianca Rende (referente task force PO del distretto Sud Ovest Fidapa).

Nell`incontro si sono alternati vari interventi a partire dall`excursus normativo sulla parità di genere a cura di Walter Nocito (docente Unical), il quale ha precisato che: «In Calabria, la grande emotività legata alla scomparsa della presidente Santelli ha avuto come conseguenza uno scatto di orgoglio di una Regione che adempie ai suoi doveri e garantisce la parità di genere. Mi auguro che non ci sia solo una buona legge, ma anche una veloce e intelligente attuazione». Dopodiché Tonia Stumpo (consigliera di parità della Regione Calabria) ha ricordato alcuni ricorsi sul decreto di indizio- ne delle elezioni e della partecipazione delle donne nei consigli regionali. A seguire, Minima Lo Mazzo (consigliera di parità della Re- gione Campania) ha spiegato qual è il valore aggiunto del pluralismo di genere nel consiglio regionale. Poi, Stefania Covello (parlamentare e consigliera regionale) si è soffermata sul ruolo dei partiti politici e ha evidenziato che, per il rilancio del tessuto economico sociale, le priorità da affrontare sono i ritardi nell`occupazione femminile, nei servizi e nella tutela del lavoro.