Dpcm, il ‘catering’ denuncia: “Moria di aziende, servono aiuti a fondo perduto”

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GENOVA – “Il divieto delle feste private va a colpire un settore che è già sofferente e che dal 18 maggio, data nella quale sono stati riaperti ristoranti a oggi, accusa un calo del 85%”. Così Paolo Capurro presidente dell’associazione nazionale banqueting&catering descrive il rischio collasso di un settore con un fatturato stimato di 2 miliardi e 200 milioni.

Il nuovo dpcm rischia di dare il colpo di grazia dopo un miglioramento impercettibile per settembre: “Un mese di parziale ripresa – sottolinea Capurro – che significa comunque un calo rispetto all’anno precedente del 70%”. Una categoria che applica un protocollo ancora più stringente – ricorda Capurro – e proprio per questo disposti a comunicare tutti gli eventi per consentire i controlli del caso: “Le autorità vengano a controllarci – dice il presidente nazionale di ANBC – siamo disponibili a fornire un elenco di tutti i nostri eventi”.

Centomila gli addetti a rischio e 2000 le aziende che hanno ricevuto ben pochi aiuti: “Non abbiamo avuto nessun aiuto – spiega Capurro – salvo la cassa integrazione per i dipendenti con tutte le polemiche che sappiamo”. Proprio per questo la richiesta ora è quella che non si perda un giorno per per intervenire con provvedimenti di sostegno economico: “Quello che chiediamo è un fondo perduto – conclude Capurro – aziende che perdono l’85% su base annua non possono sopravvivere, finiti gli ammortizzatori ci sarà una moria di aziende incredibile”.